Marbacka è la casa natale di Selma Lagerlof, scrittrice svedese nata nel 1858 a Sunne, Contea del Värmland, ed insignita nel 1909 del Premio Nobel per la letteratura. Tra i suoi libri la Saga di Gösta Berling, diverse racconti per bambini ed adulti ed il mio adorato Le Avventure di Nils Holgersson.
Storia di un ragazzino troppo vivace che viene trasformato in un coboldo (piccolo folletto), cui toccherà di prendere il volo con le Oche Selvatiche per poter tornare umano (ve ne parlo tra i 7 libri da leggere prima di un viaggio in Svezia). In Italia ne fu diffuso l’omonimo cartone animato.
“C’è una tradizione a Mårbacka, che quando si va a dormire la Vigilia di Natale si ha il permesso di avvicinare un tavolino al letto, metterci sopra una candela e poi leggere finché si vuole. Questa è la più grande di tutte le gioie di Natale.”
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Questo in Svezia, per alcuni aspetti, si è trasformato in un viaggio a ritroso nell’infanzia. Ho trovato qui 2 donne i cui libri mi hanno fatto sognare da bambina. Trovo che nessun libro mi abbia “lasciato il segno” quanto quelli letti da piccola. Se allora conoscevo soprattutto i personaggi dei libri e le loro storie. Oggi voglio saperne di più su queste donne/autrici, entrambe furono personaggi straordinari.
Vi ho già parlato di Astrid Lindgren, la mamma di Pippi Calzelunghe, a Vimmerby abbiamo visitato NAS la sua casa Museo, ma anche l’Astrid Lindgren’s Warld il parco a tema (molto atipico!) dedicato a tutti i suoi personaggi, scordatevi il modello Disney, qui siamo pur sempre in Svezia. Oggi invece siamo a visitare Marbacka la casa di Selma Lagerlof nel Comune di Sunne, nella parte più settentrionale della Svezia che toccheremo nel corso del nostro viaggio – in realtà siamo ancora nel Sud della Svezia, tanto è lungo questo paese.
Sunne, dove nacque Selma Lagerlof nel 1858
Il paesaggio comunque (ed anche il clima) è subito diverso. Verso Sunne il territorio diventa decisamente più ondulato, la strada pare scavata nella roccia come fosse il letto di un fiume. L’aria decisamente più fredda con il termometro che a mezzogiorno sfiora appena i 12°. Qui tra un mese secondo me gli impianti sciistici potrebbero entrare in funzione. Si a Sunne gli Svedesi vengono per due ragioni, gli impianti termali e lo sci.
Abbiamo previsto una breve sosta nel piccolo paese dove la Lagerlof trascorse l’infanzia. Sono curiosa di vedere… cosa la circondava ogni giorno, cosa ha tanto potuto stimolare la sua fantasia. E cosa la legava così tanto a questi luoghi. Perché vedete, la prima cosa che fece, quando si aggiudicò il premio Nobel nel 1909 (il primo premio Nobel per la letteratura conferito ad una donna), fu di riacquistare Marbacka, l’antica fattoria di famiglia a pochi chilometri da Sunne, che per difficoltà economiche avevano dovuto vendere tanti anni prima. E lì a Marbacka avrebbe vissuto. Li avrebbe passato il resto dei suoi anni, diventando una capace e determinata imprenditrice agricola oltre che scrivendo libri.
A Sunne ci sono tante ville liberty fin dalla periferia, torrette, verande, portici, bianche ringhiere di legno. Il centro è attraversato da un lago, qui stretto da sembrare un fiume, la piccola marina piena di barche, il verde ben tenuto. Poco più in alto la piazza centrale, Storgatan, dove tra Street Art e palazzi più o meno moderni, al civico 39, si aprono le vetrate della biblioteca.
Con questo clima, la biblioteca è un vero centro di aggregazione. Difatti all’interno c’è anche il ristorante/caffetteria e il desk fa pure da centro informazioni turistiche (bravi, massimizzare le risorse. Siamo pur sempre in un paese di 4000 anime!). Peccato i cani non siano ammessi, mi tocca lasciare fuori Frodo e Giovanni che forse un po’ di tepore avrebbero gradito.
Al desk, prendo informazioni su Marbacka e poi chiedo se c’è una sezione dedicata alla Lagerlof, con gentilezza mi mostrano la hall e qui tra comode poltrone in un verde sfavillante eccomi tra un po’ di “preziosi” cimeli. Tantissime edizioni dei libri della Lagerlof in tutte le lingue, nelle varie edizioni. Adoro sbirciarne i bellissimi disegni che le accompagnavano. Mi ha sempre colpito l’abilità di questa donna a descrivere la sua Svezia dall’alto, a volo d’oca, in un tempo in cui i droni erano tutti da venire. Eppure leggete quanto racconta Nils dei suoi incredibili viaggi e vi parrà proprio di vedere il filmato d’un moderno documentario!
Avrei potuto stare seduta su quelle poltrone per ore ed ore. Ma il pensiero dei miei due eroi di fuori mi ha fatto desistere. Beviamo un caffè e si parte per Marbacka ad una decina di chilometri da qui. La vedo e la riconosco tra gli alberi. Ha una sagoma quasi severa, con gli abbaini che si aprono sul nero tetto. Unica concessione alla civetteria sono le colonne sui due ingressi. Di fronte al parcheggio il sentiero che porta alla capanna della sua tata. Ci ripromettiamo di tornarci subito dopo la visita, per fare sgambettare Frodo e per la nostra eterna curiosità, ma la pioggia non ci darà scampo!
Visita a Marbacka, la casa natale di Selma Lagerlof
Alle 14,00 incontro Lena Gynnemo (manager) e sarà lei a farci da guida. Mi colpiscono fin da subito non solo le grandi ariose stanze, i tantissimi regali dei lettori che la Lagerlof ha conservato, ma anche la presenza di oggetti che rappresentano di tante culture diverse: il candelabro ebraico, una preziosa edizione del Corano, un tavolino intarsiato di lavorazione araba. Uno spicchio di “mondo” ai primi del ‘900 qui nella piccola e nordica Sunne. Le grandi anime hanno sempre il mondo intero nel cuore!
Nelle varie stanze si trovano particolari della vita della Lagerlof, speciale la stanza in cui su ogni parete sono raffigurate le case dei suoi fratelli, la camera da letto dedicata alla sua migliore amica, la cucina. Ma il capolavoro indubbiamente è la biblioteca nonché sua stanza da lavoro. Tra i suoi libri adocchio un Byron in inglese e libri di letteratura dei vari paesi europei. Ma è quella macchina da scrivere sul tavolo a reclamare ogni attenzione. Li è stato scritto il nostro Nils Holgersson, affacciandosi a quella finestra o camminando tra queste mura, cercava nuove idee mentre inseriva un ciocco di legna nella bella stufa di maiolica.
Sono già al colmo dell’emozione quando la nostra guida ci regala un’ennesima chicca: ascoltare la registrazione della sua voce quando in occasione dei suoi 80 anni ringrazia alla radio tutti coloro che le hanno fatto gli auguri e spedito regali. E devi sentirla quella voce: 80 anni un piffero! Forse appena più addolcita per l’occasione, ma non posso avere ulteriori dubbi: deve essere stata un terremoto di donna.
Penso ai suoi genitori preoccupati per la sua infermità, aveva una gamba più corta dell’altra. Penso a quelle scarpette con un piccolo tacco interno viste al Museo Nobel di Stoccolma. Ma ironia della sorte fu proprio con quelle scarpette che la Lagerloff camminando per raggiungere la scuola in cui insegnava, ebbe l’idea di di iniziale dell’intera Saga di Gösta Berling, il suo primo libro e capolavoro.
Al piano inferiore c’è la cucina: tanti attrezzi in rame anche il piano di lavoro e lavello. Occorreva pulirli bene almeno due volte al giorno, madame non tollerava negligenze in proposito. Un corredo di pentolame forme e teiere (grandi molto grandi) ci confermano quanto amasse gli utensili in rame.
Nel soggiorno un bel ritratto, il suo volto bello, ma la guida ci dice che ne andava orgogliosa perché le sua mani erano state degnamente ritratte, ne andava orgogliosa. Ecco una visita vera deve metter in mostra grandi passioni, impegno sociale ma anche un po’ di frivolezze perché queste ridimensionano il genio e le danno “umanità e vicinanza”. Non mancano le medaglie del premio Nobel ed il diploma.
Lascio la casa emozionantissima e ringrazio tanto il management che ha reso possibile tutto questo, in questo periodo Marbacka apre solo nei fine settimana e noi sabato (ovvero dopodomani) dovremo lasciare la Svezia (Sigh!)
Facciamo due giri nel giardino bello, il ristorante caffè è chiuso, ma hanno lasciato i vasi di geranio sopra ciascun tavolo all’ombra bassa di imponenti alberi che uno appena più alto del normale ci toccherebbe con la testa. Ma che incanto!
Selma Lagerlof, un ultimo saluto
Dopo poco arriva la pioggia e oramai ho capito che quando qui comincia a buttarla giù non c’è speranza. Dunque è saltata la nostra passeggiata nel bosco, era un inizio di sentiero buio e misterioso, ci sarebbe piaciuto da impazzire… Quale rimpianto lasciano le cose non fatte lungo un viaggio, ma avevamo ancora una meta da visitare prima di chiudere la nostra visita.
Per il ritorno non torniamo a Sunne, ma costeggiamo l’altra sponda del Mellan Friken fino ad arrivare alla Chiesa che la Lagerlof frequentava fin da bambina: la Östra Ämterviks kyrka. La immagino una domenica d’estate arrivare qui con tutta la sua famiglia. Cuffiette dall’aria severa ed i sorrisi dei bambini. O tutta emozionata quando nel paesaggio innevato con slitta e cavallo veniva qui per la messa della notte di Natale.
Di fronte la piccola chiesa ecco il cimitero, un piccolo capolavoro zen, invece dei cipressi 2 filari d’alberi frondosi, il solito muretto basso e largo a recinzione, e di là il lago serafico ed infinito come un mare. Ecco la tomba di famiglia e lì il suo nome. L’erba è stata appena tagliata, tutto è curato come in un piccolo giardino giapponese. Un trattorino, condotto da una bionda giardiniera, passa a rastrellare il sentiero di pietrisco smosso dai visitatori. Una perfezione che non inquieta.
Ciao Selma, mi hai dato le ali per volare con la fantasia.
MAPPA
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Come organizzare la visita
Per informazioni sulla regione: Contea del Värmland (in inglese), la contea è bellissima con tante attività da svolgere all’aperto in inverno come in estate.
Per informazioni sul Comune di Sunne: Centro Visitatori Sunne
Per la visita a Marbacka: Sitoweb Casa della Lagerlof (in inglese, fate attenzione agli orari e giorni di apertura che variano di stagione in stagione).
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Volete saperne di più sul nostro viaggio in Svezia?
Questo articolo fa parte del nostro On-the-road in Svezia:
qui trovate un post che racconta il viaggio e la descrizione dell’itinerario
Le tue descrizioni hanno davvero colto la magia di questi luoghi. Magia, poi, tutta particolare per chi, come me, ha letto da piccolo (probabilmente il mio primo romanzo regalatomi per la “prima comunione”), il “Viaggio meraviglioso di Nils Holgersson”. L’ho portato con me quando mi sono sposato. Queste foto mi hanno emozionato: è come se mi avessero improvvisamente catapultato all’eta’ di 8 anni (ora ne ho 43). Per tutto questo, grazie.
È uno dei commenti più belli che ho ricevuto sul blog. È proprio quanto ho provato e quanto volevo trasmettere. Spero ti capiti un viaggio in Svezia perché anche giù a sud in Scania e durante il percorso, davanti agli occhi avevo le pagine di Nils. Grazie 🙂