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Oggi è con noi Claudio Visentin, nato a Milano, insegna Storia del Turismo all’Università della Svizzera Italiana. Studia e racconta i nuovi stili di viaggio sulle pagine del supplemento domenicale del Sole 24 Ore e nella sua rubrica per il settimanale svizzero Azione. È il fondatore della Scuola del Viaggio. Ha scritto con Andrea Bocconi “Viaggio con l’asino” e con Stefano Faravelli “Alla ricerca di don Chisciotte
”.
Prima di lasciarvi all’intervista mi concedo due parolette (auto)celebrative. Siamo arrivati all’episodio n. 10 del podcast. È un piccolo grande traguardo. Per la prima volta ho parlato in vivavoce con persone che seguivo da tempo online. Nella speranza di incontrarvi prima o poi in carne ed ossa, perché non c’è mail, né blogpost né podcast che possa restituire 2 paia d’occhi che si incrociano e le parole che vanno su un caffè ed un trancio di torta. Grazie a tutti di aver sempre risposto entusiasti al mio invito e di avermi concesso un pezzetto del vostro tempo anche se stavate saltellando da un continente all’altro, piuttosto che nel perenne quotidiano caos…
Nel prossimo Podcast in uscita lunedì 23 Aprile 2018, avremo con noi Liliana Navarra del Blog Lilly Lifestyle. Liliana vive da 15 anni nella sua Lisbona, dove lavora come Guida Turistica promuovendo il suo lavoro mediante il blog. Ci racconterà del suo lavoro di guida, ma anche di come è nato e cresciuto il suo blog, che ruolo ha avuto nel creare collaborazioni con enti turistici e privati. Ma di tutto questo la prossima volta. Per il momento ritorniamo a Claudio Visentin e la sua scuola del Viaggio.
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COME NASCE LA SCUOLA DEL VIAGGIO?
Insegnavo in università storia del turismo. Mi sono andato affezionando alle tematiche di viaggi e turismo che all’epoca passavano un po’ per cose un leggere, futili da pagina… dell’ozio. Invece poi si sono rivelate tra le grandi dinamiche del nostro tempo economiche ma anche sociali.
Sapere come una persona viaggia ti dice di più che non a chiederle che lavoro faccia @Clavis3 #viaggi #dimmicomeviaggi Condividi il TweetNel 2005 abbiamo fatto un esperimento universitario “La Scuola del Viaggio” l’idea era che si viaggia tanto ma senza una preparazione al viaggio. Per preparazione non intendo le 10 regole da rispettare, ma una preparazione mentale, una discussione aperta su “come viaggiare meglio”… con maggiore consapevolezza
A progetto finito il progetto aveva una tale energia da diventare un’associazione senza scopo di lucro che organizza corsi in tutta Italia: una summer school annuale e tanti laboratori di scrittura di viaggio.
La Scuola del Viaggio, ha due grandi missioni: la divulgazione di una cultura del viaggio e Insegnare a “comunicare e scrivere” di viaggi. Cominciamo dalla prima:
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LA DIVULGAZIONE DI UNA CULTURA DEL VIAGGIO
Turismo sostenibile e responsabile che non è quella cosa solo etica ma quasi noiosa (come se altrove si divertisse!) che si crede. Penso al mio Viaggio con l’Asino e tutte le (dis)avventure che ne sono seguite. Voglio dire che i viaggi responsabili, diversamente da quel che si crede, sono i viaggi più divertenti, più sinceri, più belli, più a contatto col territorio. Il viaggio che vorresti fare a prescindere, anche se non avessi alcuna sensibilità etica.
In fondo, per un viaggio si investono tempo e denaro, si creano aspettative emozionali allora lavoriamoci su un po’ per trarne soddisfazione
Se penso ai Viaggi Responsabili penso a Marta Signi nel Casentino con la sua foresta primigenia, la libertà inedita di muoverti nei boschi, il rapporto con un animale straordinario come l’asino. A giugno partirò con la Compagnia dei Cammini [NDR della Compagnia dei Cammini vi ho parlato in un post sul libro di Luca Gianotti “L’Arte del Camminare”] sul Cammino di San Benedetto nell’Alto Lazio, una zona straordinariamente poco conosciuta, una nuova esperienza che farò con Nina il mio cane.
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SI PUO’ IMPARARE A SCRIVERE BENE O E’ UN DONO?
Si può imparare a scrivere come si può imparare a suonare il piano, a dipingere con l’acquerello. Poi l’essere il grande artista è altro discorso. Il lavoro che noi facciamo nei corsi brevi ad esempio è soprattutto inteso a spazzare via gli errori più comuni. Non si deve incanalare la creatività delle persone in un letto prefissato, ma più semplicemente evitare quegli errori banali che si fanno agli inizi….
Lo sforzo di raccontare un viaggio ti aiuta a capire meglio il senso del viaggio che hai appena fatto
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SI PUÒ VIVERE DI SCRITTURA IN UN PAESE CHE LEGGE POCO?
Peccato per chi non legge, anche se sembro paternalistico, è come per chi non ha mai assaggiato il tiramisù… mi dispiace che tu ti sia perso questa cosa qui…
Venendo a chi scrive, ho due notizie… quella buona è che oggi il sistema editoriale sia molto più permeabile di quello del passato, nell’ultima Newsletter della Scuola del Viaggio ben 3 allievi hanno pubblicato un libro ed uno che ha pubblicato un articolo importante su una rivista. Il nostro primo allievo ha pubblicato con Mondadori.
Trovate qui la Newsletter per scoprire chi sono gli allievi in questione:
Newsletter della Scuola del Viaggio: Marzo 2018
TIP: è una newsletter che merita, iscrivetevi senza remore!
La notizia meno buona è che è più difficile ricavarne di che vivere perché allo stesso tempo è in atto una crisi dell’editoria. Devi combinare forme di scrittura diverse anche nell’arco della stessa giornata. La scrittura creativa magari ti paga di meno, mentre alcune cose sono noiose ma ti pagano di più.
Agli inizi, quando non si hanno ancora dei contatti, si comincia direttamente con le redazioni, mettendo in conto rifiuti e non risposte. L’importante è avere un progetto ben preciso da proporre e cercare di far passare l’idea nei tuoi primi 10 secondi, 10 righe della mail senza concedersi spazio per inutili elucubrazioni.
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TRAVEL BLOG: A COSA SERVONO (SE SERVONO) NELL’ECOSISTEMA TURISMO?
Diversi travel blogger hanno cominciato a venire ai nostri corsi. Noi non insegniamo a diventare travel blogger, lavoro che richiede tante altre abilità, insegniamo loro quel che sappiamo fare, scrivere.
Dunque frequentandoli ho cominciato a capire chi sono e quale sia il loro ruolo. Intanto cominciamo col fare le differenze dai travel blogger che scrivono in inglese, questi sono sempre più simili a veri e propri giornalisti perché hai un’utenza virtualmente infinita, parlano una lingua che chiunque capisce, chiunque può raggiungere 100mila contatti agevolmente.
In Italia il travel blogger si inserisce tra industria turistica e lettore, chiede attenzione al secondo e sostegno al primo. Lui in un certo senso fa da cavia. Vi spiego. Conosco diversi travel blogger che sono famiglie con bambini e nei blog raccontano l’esperienza diretta che loro fanno ad esempio di un parco a tema, di un albergo di montagna. Il travel blogger ti fa vedere l’esperienza che si fa: ci sono giostre troppo pericolose, ci sono servizi indispensabili per chi viaggia con i bambini. Infine ti dice Questo ha funzionato bene, questo meno, questo è stancante meglio organizzarsi così. Il travel blogger ha reso evidente e tangibile quella che sarà la tua vacanza.
Spesso i travel blogger sono accusati di parassitismo, di cercare alloggio gratis e scrivere per forza di cose bene dei luoghi che visitano, ingannando il lettore. È una questione?
Io credo che un travel blogger non abbia alcun problema a riconoscere di essere ospitato da una struttura, inoltre rischia la sua credibilità se racconta posti di cui non è convinto… se delude i lettori e questi non lo seguono più non potrà continuare a lavorare. Non la vedo come una questione problematica.
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COME SCRIVONO I TRAVEL BLOGGER?
Da questo punto di vista possono migliorare. Ci sono elementi trasversali che riguardano la scrittura sul web l’essere freschi, brevi, veloci. Poi è importante che i blogger trovino ciascuno un suo linguaggio riconoscibile e corrispondente all’immagine visiva che trasmettono ed al loro stile di viaggio. Uno si propone come intrepido e coraggioso, un altro adotta un registro più alto perché è un appassionato e studioso di arte. Un altro inserisce una certa ironia… ecco Beppe Severgnini sarebbe stato un grande travel blogger se ai suoi tempi avesse avuto questo strumento. In ogni caso è importante la coerenza: non saltare ogni giorno da un registro linguistico ad un altro. ….
Insomma la forma della comunicazione è importante per creare uno spazio di qualità, la scrittura è un aspetto che alle volte viene un po’ trascurato. Mentre i blogger affermati questo lo sanno e ci hanno lavorato da tempo.
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DA DOVE COMINCIA CHI VUOLE SCRIVERE DI VIAGGI OGGI?
- Evitare la solitudine. Cercare persone che condividano le stesse passioni
- Leggere molto. Non credo sia possibile scrivere bene senza leggere…. Scrittura e lettura vanno assieme
- Evitare l’aspetto romantico del tipo “scrivo un libro e divento famoso”
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5 LIBRI CHE OGNI VIAGGIATORE DOVREBBE LEGGERE
Paolo Paci per Feltrinelli Evitare le buche più dure. Vent’anni di viaggi al contrario come è cambiata la professione del turismo
Marco Polo non ci è mai stato Rolf pozz I suoi primi racconti sono usciti in rete (tipo da noi Latitude) come gli inglesi scrivono il viaggio oggi, non è Theroux, non è Chatwin, scrittori classici, ma è un esempio di scrittura moderna, anzi, come dice lui stesso postmoderna
Manuale Raccontare il Viaggio uscito con TCI una sorta di starter kit
Guida Lonely Planet alla fotografia di viaggio che è stato tradotto in Italiano
How to be a Travel Writer solo in inglese…. ma è un classico per tutti
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IL TUO SOGNO NEL CASSETTO…
Il mio paradosso è che viaggio molto poco perché la scrittura e lavoro di preparazione di un nuovo viaggio mi prendono tantissimo…
Sto ancora lavorando ad un libro sulla Scozia ed i suoi fari, recuperandone la storia.
Il prossimi progetti mi vogliono a Nord del Canada spesso vado a recuperare la storia di un luogo, quello che vi è successo in passato. A fine giugno sul cammino di San Benedetto con Nina un #cagnacciodelcanile
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DOVE TROVARE CLAUDIO VISENTIN?
Sito internet: Scuola del Viaggio
Su Facebook: @scuola.delviaggio
Su Twitter come: @Clavis3
Grazie di essere stato con noi
GLI ALTRI EPISODI DEL PODCAST
Sulla pagina dedicata ai podcast trovate la backlist di tutti gli episodi passati con link alle shownotes per un veloce riassunto di ciascuno. Nel file audio chiaramente c’è molto di più 🙂
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