“Viaggiare è il mio peccato” confessava Agatha Christie nella sua autobiografia. Perché ci sono una valanga di motivi razionali per spiegare quella sete di vedere il mondo, ma la verità più profonda forse non è da cercarsi lì nella sede logica del nostro cervello. Quella smania di partire, quella felicità che ti prende nello scoprire nuovi luoghi ha forse radici più complesse e profonde. Sempre Agatha Christie usa un’immagine che mi ha colpito quella di comparti stagni, come se il viaggiare costituisse un’altra dimensione che ti è semplicemente preclusa quando sei immersa nel quotidiano. Allo stesso modo quando sei in viaggio hai più occhi, più oreccchie, più naso, vivi ancorato al presente, e come dice Martina di PimpMyTrip (più sotto) sei allo stesso tempo più felice e più figo.
Ho pensato di “chiedere” ad alcuni travel blogger “perché viaggiano” ed ecco le risposte che ho trovato nei loro blog.
1) Viaggio per ridestare la mia energia creativa
Secondo Fiorella di Cronache di Viaggi al di là della (più o meno) fantomatica distinzione tra Turisti e Viaggiatori, esistono almeno 7 motivazioni al viaggio o come dice lei, 7 declinazioni del verbo viaggiare: 1) Vivere 2) Conoscersi 3) Emozionarsi 4) Imparare 5) Cambiare 6) Mettersi alla prova 7) Creare… Vi invito a leggere il suo articolo per trovare un approfondimento di ciascuna categoria, personalmente le condivido tutte, con un accento speciale per la 3) emozionarsi e la 7) Creare… Perché ogni viaggio accresce la nostra energia creativa, la voglia di fare, il nostro modo di pensare in un turbinio di associazioni, ricordi e desideri.
2) Viaggio (anche) per fuggire alla routine
Liz di Travelling with Liz ha un approccio totalmente franco ed affronta anche la questione del viaggio fuga “un ottimo modo di evadere dalla routine quotidiana” demonizzata da altri Fellow-Travellers, secondo cui chi viaggia è una roccia, ha nulla da cui fuggire e rifuggire e viaggia per il solo piacere di farlo. Io condivido, l’idea del viaggio (anche) come fuga… Invece che di bollette trovarsi a fronte delle grandi opere d’arte è mica motivazione da poco. Ma certo c’è altro in pentola, e Liz usa la bella immagine dei viaggiatori come Sensation Seekers, ricercatori di sensazioni, siano esse visive e/o emozionali ed infine del viaggio come ricerca di sé. Come non darle ragione.
3) Viaggio per dare un giusto valore alle cose, anzi ai momenti
GianMaria Sbetta lo chiede ad un viaggiatore ospite del blog di Storie di Ritratti, e Michele Soppelsa risponde che “Ho sempre pensato di viaggiare per il semplice piacere di farlo ma in realtà” continua “un viaggio non è mai fine a se stesso”. Ci sono almeno 10 cose che si imparano viaggiando. Ve ne cito solo alcune Imparerai che non c’è mai un solo modo di fare le cose nel modo giusto; imparerai che un the caldo ti riporta a casa quando ti senti solo; imparerai a comunicare, vedere e pensare in maniera differente ed a me è piaciuta molto questa imparerai che i momenti valgono più delle cose.
4) Viaggio per morire (un po’) e rinascere…
Eride di QueiDue ha imparato a conoscere se stessa e adesso sa che “la sensazione di perdere tempo quando non si stanno conoscendo persone e culture nuove, mi hanno portata col tempo a constatare e ad accettare che ti appartengo al Mondo, che sono una cittadina del mondo”.
Ed ancora Eride si chiede “Se partire è un po’ morire” – ed ognuno di noi viaggiatori sa cosa significhi lasciare un luogo in cui si è vissuto anche per un po’ – “cosa mi porta a viaggiare ancora?”. La risposta che ne segue secondo me è magnifica:
“Ogni volta che viaggio e che parto nasce una me nuova ma sicuramente ne muore una parte, mi rinnovo ogni volta e questo fa bene allo spirito, sviluppo la flessibilità necessaria al contesto. Conosco lati di me stessa che non immaginavo esistere, imparo cose nuove, mi smusso e mi odio anche.”
Partire per rinascere, credo che sia un modo meraviglioso di guardare non solo ai viaggi, ma proprio al senso della vita.
5) Viaggio per essere figo!
Martina di PimpMyTrip quando scrive si arma sempre di ironia e franchezza, non manca mai di strapparmi un sorriso quando la leggo, e dietro quel sorriso seguono tante riflessioni perché lei è una che va sempre al fondo delle cose anche quando sono un po’ scomode. Non ci sono invece verità scomode sul perché si viaggia. Si viaggia (anche) per essere più fighi. Acchiappatevi questa verità, dritta dritta come esce dal suo post. Ma non è questione di apparenze, di millanterie post-viaggio, no si tratta che
“ho incontrato tantissimi ragazzi nelle diverse parti del mondo e mi sono accorta che mi piacevano un sacco e che, nonostante non fossero sempre stereotipi della bellezza classica, avevano qualcosa in loro, una sorta di magnetismo che li rendeva in qualche modo diversi, speciali. Ragazzi spesso vestiti semplicemente ma con quello sguardo pieno della luce che ha solo chi si sente davvero libero e con quel particolare modo di muoversi, con confidenza, come se anche dall’altra parte del mondo si sentissero a casa loro.”
Leggetevi questo articolo e troverete almeno altre 6 ragioni per cui val la pena viaggiare.
6) Viaggio per sfuggire ai modelli imposti e vivere il MIO presente
L’eroina di noi viaggiatori è Manuela di Pensieri in Viaggio, ogni volta che approdo sul suo blog la scopro in un posto millemiglia lontano da quello precedente. Ho l’impressione che per lei il Pianeta Terra sia l’equivalente del giardino di casa per noi altri. Oggi in Thailandia, domani in Transilvania, ieri in Florida, dopodomani nella sua adorata Puglia. Che significa per una persona che viaggia con tale frequenza viaggiare? Ce lo spiega bene, con quel modo di Manuela di rendere semplici cose anche apparentemente difficili, Manuela viaggia per essere sé stessa, per essere felice. Ma è meglio che ve lo faccia raccontare da lei
“Prima di iniziare a viaggiare ero convinta che l’unico modo per essere felici fosse seguire un percorso già segnato, fidarsi dei consigli di chi ha più esperienza, ottenere l’approvazione altrui. E invece a volte occorre andare contro tendenza (…) se ci accorgiamo che il vestito che abbiamo scelto di indossare nella società non si adatta più al nostro corpo. Il viaggio è soprattutto scoperta interiore, un percorso dentro se stessi (…) Mentre scrivo sono in Cambogia, in un autobus – pagato meno di sei euro – che in circa 6 ore mi porterà da Battambang a Phnom Penh, la capitale. Per me la felicità è qui, in questo bus diroccato. Non c’è nessun altro posto al mondo un cui vorrei essere in questo momento.”
7) Viaggio per creare nuovi legami
Questi siamo noi, i turisti per sbaglio, siamo stati contagiati nel nostro modo di viaggiare dal fatto che uno di noi tre sia un peloso con le sue ritualità. Un cane non viaggia in maniera lineare ma in continui va e vieni, tende a tornare nei luoghi e marcarli e rimarcarli. In ogni casa in cui abbiamo vissuto Frodo ha scelto dei “luoghi di culto” (!) e qui si torna e si ritorna 2-3 volte al giorno. In Devon siamo tornati e ritornati nella piccola chiesetta curata dai Friends of Friendless Churches, nell’East End di Londra abbiamo visitato la chiesetta di St Dunstein and All Saints ad ogni orario, con ogni tempo, con ogni condizione di luce, all’alba, al tramonto, con la pioggia scrosciante, in belle giornate di sole, abbiamo incontrato i volontari che al mattino puliscono la chiesa, e gli artisti che alla sera ci vanno a suonare, abbiamo incontrato il parroco, ed una ragazza musulmana che ci va perché le piace l’atmosfera di pace e tranquillità che ci regna intorno. Si, insomma per noi si viaggia per creare legami come diceva il Piccolo Principe e come vi raccontavamo in uno dei nostri primi post…
8) Viaggio – anche dopo gli attentati di Parigi – per trovare cosa c’è di buono nel mondo
Dopo gli attentati che hanno sconvolto Parigi, un viaggiatore si mette in discussione, non è soltanto la paura, è chiedersi se in un mondo sconvolto ancora una volta da brame di potere (perché secondo me la religione è solo polvere negli occhi, ed il fanatismo un oppio somministrato per adescare adepti), da violenza, non rispetto per la vita propria e degli altri, ha ancora senso viaggiare? O è piuttosto un capriccio da riservare ai tempi di pace? Giovanna di EmotionRIT affronta, cuore in mano, la difficile questione.
“Io viaggio perché fa parte di me e il terrorismo non può soggiogare ciò che sono. Io viaggio perché lo so fare in modo consapevole e so benissimo di dovermi dimenticare per un po’ certi luoghi… ma so anche che non sarà così per sempre. Che sia ora, domani, tra una settimana o due anni… non posso lasciare che la paura entri dalla porta e governi il mio cuore e la mia testa. Sarà difficile, occorrerà stare attenti all’ennesima potenza e essere più ligi del solito, evitando situazioni particolari e troppo fumose.
Io viaggio perché la paura e il terrore non devono vincere.
Sarò ingenua, ma sono ancora convinta che nel mondo ci sia molto di buono, anche se per trovarlo dovrò scavare a mani nude per giorni, mesi e anni.”
9) Viaggio perché la mia vita sia un’Ode al Viaggiare
Chiudo in bellezza con Francesca di Senza Zucchero, che col suo stile inconfondibile scrive una vera e propria Ode al Viaggio. Vi invito a leggere quanto scrive direttamente sul suo blog perché ad ogni ragione del suo viaggiare corrisponde una delle sue magnifiche foto, e le immagini aiutano a catturare quello che a volte le parole fanno fatica ad esprimere. Ma le sue parole anche questa volta mi hanno scavato dentro…
E voi, voi perché viaggiate?
Quale di questi travel blogger trovate più affine (o meno) al vostro modo di pensare? Raccontatecelo nei commenti e se avete già affrontato la questione sul vostro blog non esitate a condividerne il link.
Grazie mille per la citazione! 🙂
Ma grazie a te di aver contribuito alla discussione, bel post e blog intrigante!
Grazie mille, è bellissimo questo post. Un ritrovo di persone estremamente diverse accomunate dalla medesima passione. Un abbraccio 🙂
Hai ragione Manuela, siamo viaggiatori molto diversi eppure le motivazioni al viaggio si incrociano e si incontrano 🙂
Post molto interessante! Mi avete dato lo spunto per scrivere un nuovo post, non ho ancora affrontato questo argomento 🙂
… e poi lasciami il link qui sotto così veniamo a leggerti, sono contenta il post ti sia piaciuto 🙂
Grazie mille!!:) ci hai fatto proprio felici!! 🙂
🙂
Viaggio per mettermi alla prova.. Nonostante con internet le cose siano piú semplici adesso, quando si atterra in una cittá nuova non é possibile programmare ogni cosa e gli imprevisti ci sono sempre. Per me sono quelli che ci fanno capire se siamo degli ottimi viaggiatori! 🙂 e come ha dettl Liz, viaggio anche per sfuggire alla routine quotidiana.
Si, si viaggia per scoprire di che stoffa si è fatti laddove nessuno ti conosce e puoi contare sulle tue sole forze. Internet ha senza dubbio semplificato l’organizzazione dei viaggi, e sebbene ricordi con tenerezza le prenotazioni di ostello fatte via lettera, e le lunghe ore passate a cercarli zaino in spalla… non ne sono nostalgica preferisco adesso quando il tempo di viaggio è dedicato a … “viaggiare” 😉
Viaggio per me è sinonimo di libertà, ovvero migliore espressione di quella che dovrebbe essere la nostra vita di tutti i giorni!
Grande Claudia, è vero mi sento libera quando viaggio anche da una lunga serie di “doveri quotidiani” che ti chiedi quanto siano “reali” e quanto ci consentano di crescere…
Roberta, hai reso questo lunedì decisamente migliore! Dopo aver letto il tuo post ho camminato dalla fermata del bus alla scuola di francese con un bel sorriso (ebete) stampato sulla faccia ma non riuscivo a fare altrimenti!
E grazie per aver raccolto in un unico post tante belle riflessioni e spunti di lettura 🙂
Ciao Francesca, mi è venuto un po’ da ridere ieri sera a leggere il post di Agnese, in cui mi nominavi, ci siamo pensate in contemporanea… Penso che questo articolo sia nato quando per la prima volta ho letto il tuo post sul perché si viaggia, mi aveva troppo emozionato e non volevo …. lasciarlo lì, dovevo riportarlo sul MIO blog 😉
Davvero? Sto gongolando!
Tra tutte, hai scelto proprio la foto che più mi piace e a cui tengo di più.. grazie!
Troppo banale dire che mi ritrovo un pò in tutte le motivazioni espresse ?!
Certo, quella di Liz, Sensation seeker, forse è quella che mi si avvicina di più: in cerca di sensazioni, di emozioni, che la routine quotidiana raramente ti dona…
Ciao ciao
Max
Assolutamente d’accordo con te, mi è piaciuto leggere quanto scritto dagli altri perché esplicitavano alcuni delle ragioni per cui viaggio e di cui ero poco (o affatto consapevole), ed invece le ho trovate là fuori tutte ben descritte e spiegate come non avrei saputo fare… Buona giornata 🙂
Bellissimo!! E grazie per avermi citata 😉
Condividere questo genere di pensieri fa accrescere ancora di più la voglia di viaggiare e la voglia di provare a farlo in modo diverso. Un bel post con molti spunti interessanti..
Alla prossima!
Ma grazie a te, la vostra prospettiva di viaggiatori stanziali, ha contribuito alla discussione 🙂
Che bel post! Complimenti! Ho ritrovato un po’ di me in ognuna delle motivazioni.
Tempo fa sul mio blog ho affrontato una tematica molto simile. Adoro viaggiare perché ogni viaggio mi insegna qualcosa in più sull’amore, quello per la vita, apprezzando ogni singolo giorno che ci è concesso su questo pianeta; sull’amore per altri esseri umani, che sento vicini a me, seppur ci dividano costumi e tradizioni; sull’amore per la natura, che trovo sempre strabiliante e di cui mi innamoro perdutamente in ogni luogo. Infine, viaggio per amare di più me stessa.
Grazie per questa bella riflessione 🙂