Ai confini settentrionali della Baviera, ad un’ora da Wurzburg dove ufficialmente finisce la Strada Romantica, Bamberga ne è assieme la naturale… deviazione e prolungamento. Questa cittadina dai tetti rossi e panciuti che scendono a spiovente tra abbaini decorati da fiori, sorge su 7 colli che ne movimentano il paesaggio e vi stimolano ad andare a cercare quello che offre la vista migliore.
É stata dichiarata Patrimonio UNESCO dal 1993, ed in effetti Bamberga non ha solo un centro storico delizioso, ma anche la periferia sembra aver evitato ogni bruttura.
Un piacere dunque camminare fra le sue stradine del centro, o lungo il fiume, ammirarne le chiese dagli alti campanili, la vita è vivace grazie agli studenti che ne popolano i pub ma anche le strade con le chiacchiere al tramonto su moli e ponti.
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La Chiusa n. 100, il Ghost Tour mancato, ed il traghetto ritrovato
In una giornata di sole e cielo azzurro appena voltata la porta del nostro B&B nel cuore del centro storico, in una tipica casa a graticcio dal tetto rosso ed interni in legno, siamo sul lungofiume. Un piccolo pub ci ammicca. Ma Frodo dopo una giornata di viaggio, rivendica il suo diritto a camminare. Ed il lungofiume sembra il luogo ideale per fare conoscenza con la città. Invece che dal centro cominceremo la visita prendendola alla larga… e giù si va verso la chiusa n. 100.
Ci sono le gondole a Bamberga. Come e perché non saprei spiegarvelo. Per me, reduce dalle fatiche del VivaVivaldi…. una dolce ossessione! É vero qui c’è una zona della città ribattezzata (s)fortunatamente(?) La Piccola Venezia (ve ne parlo più sotto), ma si trova nella parte Nord della città… qui invece siamo a sud, e le gondole mi hanno colto… impreparata.
Oltrepassando il ponte passiamo velocemente dall’Ufficio Informazioni per apprendere (tristezza infinita!) che il Ghost Tour è solo in tedesco, non c’è domanda per le altre lingue (ho chiesto l’inglese mica il bielorusso!). Non va. Perché vedete questa cittadina dalle casette a graticcio, e l’aria da bomboniera, deve avere I suoi misteri, ed un ghost tour mi avrebbe aiutato se non a svelarli almeno ad identificarli (anche di questo vi parlo più sotto)! Ad ogni modo la storia del “non c’è domanda” non mi convince affatto. Se passate per Bamberga tempestate l’Ufficio Informazioni per il Ghost Tour in inglese!
Tra alberi e parchi verdi siamo alla chiusa. Ma qui ci attende una nuova sorpresa. Pensavamo semplicemente di tornare indietro sui nostri passi ed invece esiste una piccola chiatta che attraversa il fiume. Ci imbarchiamo senza pensarci un attimo.
Su questo lato del fiume ci sono stradine che si arrampicano tra giardini e terrazzi, begli edifici che hanno spesso le panchine fuori, gatti alla finestra ed una spettacolare vista sul fiume. Bamberga ci delizia fin da subito.
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Chiese, monasteri, il Duomo, porte misteriose e bizzarre creature
Chiese e porte misteriose si alternano lungo le strade. Non si riesce a non dare un’occhiata. Impossibile non soffermarsi su dettagli che fanno intravvedere il mistero che avvolge la città ridente….
Nel Convento dei Carmelitani stanno chiudendo ma ci sorridono ed invitano ad entrare nell’antico chiostro a dare un’occhiata. Se fuori sulla facciata rosa santi e composizioni di frutta parlano di bontà e classicismo, all’interno del chiostro è impossibile non notare le strane creature che animano I capitelli. Adoro I dettagli “spooky” nei posticini deliziosi ed insospettabili…
Scegliamo la nostra stradina tra le tante possibili e siamo nella piazza del Duomo.
Qui c’è il Cavaliere di Bamberga, un po’ simbolo e un po’… mascotte della città, ne avevo letto ma non ne avevo vista alcuna foto. Dunque immaginate la mia sorpresa quando mi ritrovo davanti non un guerriero in armatura dall’aspetto magari anche un po’ truce. Ma un giovane dall’aria, franca e leale, che indossa semplici abiti e nessun’arma. Ci guarda, con fiducia e curiosità.
Il sole entra a fiotti dai rosoni laterali, creando effetti quasi da film tra le alte navate gotiche. Un raggio di sole arriva fino alla Tomba di Enrico e Cunegonda, santi ed imperatori. I rilievi sul sarcofago parlano di MedioEvo, ritraggono i miracoli della vita dei due santi, ed a me I vestiti, i volti, acconciature e cappelli ricordano le illustrazioni di qualche vecchio libro di fiabe.
Qualsiasi guida vi descriverà le mille meraviglie del Duomo. Io mi limito ad indicarvi un’ultima tappa nella Cappella del Chiodo dove è custodita la reliquia del Chiodo della Crocifissione… pare quasi l’inizio di uno dei misteri alla Dan Brown, dunque annotate ogni particolare.
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Il Vecchio Cortile
Al fianco del Duomo, una piccola porta tra le mura fa entrare in un vecchio cortile tutto circondato da case a graticcio e ballatoi di legno. Al suo centro una fontana ed un albero possente attorno al quale corre una panchina. Ecco sedetevi qui, all’ombra, in una giornata estiva. Lasciatevi andare al suono delle campane, al chiacchiericcio degli abitanti vicino la fontana. Ho tirato fuori il mio taccuino per fermare il momento con due righe, il venticello tra le fronde ed il cielo che si prepara al tramonto…. Posticino memorabile, da affrontare con taccuino o un libro alla mano.
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La Nuova Residenza ed il Giardino delle Rose
La nuova Residenza fu costruita tra il 1700 ed il 1800, fu abitata dai principi vescovi. Se ricordo bene – ho fatto il tour con guida che però si è rivelato una sguinzagliata di nomi e date di cui ben poco è rimasto, il divieto a fare foto purtroppo non aiuta la mia precaria memoria – se ricordo bene, dicevo, parte del palazzo fu rimessa a nuovo per la visita dell’Imperatore che però non venne mai… Io ricordo soprattutto quel che ho visto prima di cominciare la visita guidata quando qualche foto ho fatto: quadri magnifici, e stanze che si aprono nelle stanze, come in una reggia, ce ne sono almeno 40!
All’esterno il sorprendente giardino delle rose, secondo i bene informati ne conta 4500, di almeno 60 diverse specie, io, ammetto, non le ho contate. In realtà più che un giardino è una magnifica terrazza, con il bonus di una magnifica vista sulla città di sotto e sul Monastero di San Michele.
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Il Vecchio Municipio simbolo di Bamberga
Infine siamo qui. Al vecchio municipio. Quello che appare in tutte le foto di Bamberga. Una specie di torrione che sporge in avanti sul fiume a sfidare la gravità. E facciamo I turisti come tutti gli altri, scattiamo foto, ci scattiamo foto, ci guardiamo pigramente attorno, mentre l’acqua scorre impetuosa, ed I colori cambiano a seconda della posizione di sole e nuvole. Lo guardiamo da lontano (dal ponte di Obere Brucke) e poi da vicino per passarci attraverso (sull’Untere Brucke).
La facciata è tutta dipinta da milioni di figure, ma come sempre a Bamberga nulla è come sembra. Queste figure di notte vanno a passeggiare per le strade della città. Ma prima dell’alba devono tornare al proprio posto, diversamente il primo raggio di sole le immobilizzerà e non riusciranno a tornare “nel grande quadro”. Ecco difatti qui in basso una gambetta che sporge, su in alto degli angeli che si sono a loro volta attardati…
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Il Monastero di Michaelberg e l’erbario mancato
Dal Duomo si risale verso la Collina di San Michele. A causa di lavori di ristrutturazione il Monastero è chiuso al pubblico, mi incuriosiva vedere il gigantesco Herbarium sulla volta della Chiesa che raffigura quasi 600 specie di piante ed erbe, dunque mi toccherà tornare! Ad ogni modo ecco un altro fenomenale punto di osservazione per guardare la città immersa tra verde e vigneti. C’è anche un bar/caffé/birreria nella grande terrazza/giardino per godersi la vista con uno spuntino o bevanda alla mano.
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La Piccola Venezia
Intendiamoci, se volete farmi arrabbiare comincerete a parlarmi di Amsterdam o Stoccolma come della “Venezia del Nord”, persino Colmar in Alsazia per due casette sul fiume va per nomea come la Venezia dell’Alsazia. Ma perché sminuire città, strade, quartieri con paragoni fuori luogo? Magari evocando visioni grandiose che poi diventano puro, immeritato, disappunto?
Anche qui la Piccola Venezia non ha assolutamente nulla (e dico proprio nulla) a che vedere con la città lagunare. Il nome è particolarmente infelice. L’avessero chiamata la passeggiata Romantica o Pittoresca sarebbe stato decisamente meglio. Ad ogni modo, scordatevi Venezia, e venite pure a gustarvi (sulla riva opposta) la successione di magnifiche case a graticcio, cariche all’inverosimile di fiori e vegetazione, con i loro romantici tavolini, balconi e terrazzi che si specchiano nel fiume.
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Arte disseminata in città
Installazioni, statue antiche, icone medioevali o barocche vi guardano da ovunque in città. Inoltre ogni anno Bamberga invita 6 artisti tedeschi e 6 artisti stranieri a visitare Villa Concordia – Casa Internazionale degli Artisti e presentare i loro lavori (letterari, musicali o nelle arti figurative). Le opere spesso escono dalla villa per animare (ulteriormente) la città…
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Bamberga di notte
Ve l’ho detto: Bamberga è una città romantica. Dunque impossibile pensare di andare via prima di vedere l’ultimo raggio di sole sulla città che ne esalta i colori formidabili. Impossibile non aspettare l’ora blue che incontra la luce dei lampioni appena accesi. E poi attendere poi l’arrivo del buio per riscoprirla tra ombre e fioche luci: il gorgogliare del fiume sotto il vecchio ponte, le campane, i sussurri che la rendono ancora più misteriosa e sognante…
Informazioni
Altre info su Bamberga presso l’Ufficio Informazioni dove potete trovare (scaricabili in pdf) anche alcune brochure in Italiano.
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Questo articolo fa parte del nostro On-the-road in Svezia passando per Germania, Danimarca ed Olanda
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