Il villaggio di pescatori di Fjallbacka è stata l’unica nostra meta sulla costa occidentale della Svezia, ero curiosa di vedere le differenze tra il Mare del Nord rispetto al Mar Baltico che abbiamo cominciato a conoscere da Ystad a Stoccolma, al suo splendido arcipelago.

Inoltre, avevo letto la Principessa di Ghiaccio di Camilla Lackberg. Il romanzo è ambientato a Fjallbacka, e vi si legge un amore infinito per questo posticino così caratteristico e così diverso da Stoccolma dove Erika, la protagonista, deve vivere per lavoro, rifugiandosi invece sulla costa nell’adorata casa dei genitori quando può.

Certo avevo letto su qualche guida che questo è stato anche un luogo frequentato tanto dal regista Ingmar Bergman, quanto dall’attrice Ingrid Bergman. Ma qui iniziava e finiva la storia.

 

Piazza Ingrid Bergman a Fjallbacka

Una volta arrivati a Fjallbacka siamo stati presto catturati dalle stradine, le casette arroccate, la chiesa ed il cimitero nel verde, il massiccio di Vetteberget e certamente il porto subito di sotto. C’è un’atmosfera davvero speciale qui, forse anche più adesso, quasi fuori stagione, quando non c’è molta gente ed il paese dà il meglio di sé.

Di fronte al molo cercavo la statua che ritrae il volto di Ingrid Bergman, cui è stata dedicata la piazza. L’ho trovata subito anche perché alle sue spalle è stata allestita una piccola mostra fotografica che ripercorre la storia dell’attrice e dell’arcipelago del Bohuslan.

Le foto sono belle, o forse sono semplicemente quelle giuste. Si tratta di pochi metri lineari di pannelli su cui sono state riportate vecchie foto in bianco e nero e qualche testo.  Ma è l’intensità non la lunghezza di una storia a colpirti l’anima. La Bergman arrivò a Fjallbacka nel 1957 con il suo nuovo compagno Lars Schmidt (che sposò qualche mese dopo)  un impresario teatrale svedese.

Lars Schmidt amava il mare e durante una traversata era stato conquistato dalla Costa del Bohuslan ed in particolare dall’Isola di Dannholmen al largo di Fjallbaka. Conosciutone il proprietario gli aveva detto “Dovessi mai decidere di vendere, avvisami” e infine nel 1957 aveva acquistato l’isola. Nello stesso anno ci avrebbe portato la nuova compagna.

 

L’Isola di DannHolmen, uno scoglio di granito nel mezzo del Mare del Nord

La casa su quel che chiamavano “uno scoglio di granito” era quello di cui anche la Bergman aveva bisogno. Natura, pace, tranquillità. Fjallbacka in cui poter andare a fare la spesa tranquillamente. L’amicizia autentica, durata una vita, con il marinaio Lasse Lundberg che avrebbe insegnato a lei come ai suoi figli ad andare a vela tra le isole.

Dannholmen e Fjallbacka divennero un rifugio per potersi ritemprare. Tante le foto di una Bergman sorridente, libera e piena di vita. Arrivata per la prima volta a Marzo, con una pesante pelliccia, nelle foto successive è meravigliosa nei suoi abiti da mare o vestita da marinaio mentre armeggia in barca, o in rare versioni più da “mamma” mentre fa la spesa al mercato.

Il legame con l’isola fu così forte che alla sua morte nel 1982, come da lei richiesto, le sue ceneri furono disperse nelle acque del Bohuslan, intorno alla sua isola dove era tornata per l’ultima volta, seppure gravemente malata, solo due settimane prima.

Ancora lì…

Durante il giro in barca nell’Arcipelago del Bohuslan il nostro capitano ci ha indicato una bassa isola all’orizzonte. “Quella è Dannholmen, la bandiera è issata, i figli o i nipoti di Ingrid sono sull’Isola e non possiamo avvicinarci di più”.

Ed a me non è dispiaciuto che ci mantenessimo così lontani, ero troppo felice di scoprire che la famiglia vive ancora lì, che quell’isola è ancora un rifugio, che i figli dei figli stanno imparando dai marinai locali ad andare a vela e a rifugiarsi qui tra questi scogli selvaggi quando hanno bisogno di pace…


Volete saperne di più sul nostro viaggio in Svezia?

Questo articolo fa parte del nostro On-the-road in Svezia:

qui trovate un post che racconta il viaggio e la descrizione dell’itinerario 

La Fjallbacka di Ingrid Bergman – Bohuslan, Svezia
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