Scelte difficili
Terrò a mente il nostro inquieto arrivo in Devon come lezione su quanto possano trarci in inganno le prime impressioni come i cattivi auspici: dopo un arrivo alquanto burrascoso, il nostro soggiorno qui è stato perfetto da tutti i punti di vista.
Per quest’ultima giornata a Salcombe nel Devon ci siamo riservati una passeggiata di quelle che cominciano con i bastoncini sulla soglia di casa, arrivando sulla costa e poi continuando fino a Hope Cove. Ho deciso di puntare verso sud e non verso Bigbury dove avremmo potuto visitare l’isola di Burgh Island – quella che avrebbe ispirato Agatha Christie a scrivere il racconto 10 Piccoli Indiani. Il fatto è che questa parte di costa pare più civilizzata e piena di turisti, l’altra è più selvaggia, Madame Christie comprenderà.
[Se siete appassionati della Christie leggete pure questo post sulla Visita a Greenway, la casa di Agatha Christie sempre qui nel Devon]
Salcombe-Hope Cove: un trekking da vertigine (ma facile!)
Da Salcombe ad Hope Cove il sentiero si snoda tra falesie che cascano a strapiombo da alcune centinaia di metri su un mare azzurro ed oggi straordinariamente calmo. Di sotto il continuo sciabordare delle acque fra gli scogli e la bianca schiuma. Intrepidi gabbiani adorano lanciarsi dalle scogliere e quindi farsi trasportare dalle correnti in un bizzarro volo a pelo d’acqua. Impossibile non pensare alle nostre passeggiate in Bretagna, a Cap de la Chèvre. Ma qui oggi l’aria è esilarante, il sole del Devon riscalda meravigliosamente ad asciugarci dell’umidità accumulata in quest’ultimo mese. Il piacere del sole sulla pelle ed un venticello fresco ci ingannano e a fine passeggiata ci troveremo braccia e collo rossi rossi. Scottarsi in Gran Bretagna, sublime!
Ci siamo spesso seduti a perderci nei pensieri sopra le falesie più alte. Sono attratta dal vedere dove finisce la roccia e comincia il vuoto. E poi dal vuoto si arriva al mare, lo sguardo ne segue la superficie sbrilluccicante e si perde ancora nella linea dell’orizzonte. Le strida dei gabbiani, il boato del mare, e quella meravigliosa sensazione di essere solo un puntino in questo grande tutto, e le tue paure, i tuoi problemi si ridimensionano fino a diventare piccoli ed insignificanti. Tu sei il mare, sei il cielo, sei il verde dei prati, il bruno della brughiera, ed il rosso delle rocce. È uno stato meditativo, in cui il respiro del mare diventa il tuo, è quella parte di te sempre mancante quando sei braccato dal ritmo del fare quotidiano.
Un Pub all’Inglese con panche fuori
Abbiamo bevuto un’ottima birra al Pub di Portleigh. Bless them! tanta acqua per Frodo, due fette di torta per noi. E poiché il cane è nato fortunello al ritorno si cucca pure il bagno a Hope Cove. Io ho immerso i piedi nell’acqua fredda dell’Atlantico. Ad avere il costume – ed un quintale di peli in meno – avrei davvero voluto passare parte della giornata in spiaggia a prendere il sole e leggere un buon libro, quanto a fare il bagno, beh quello lasciamolo pure ai nordici, io, almeno in questo, sono Mediterranea.
Salcombe, Devon, ritorneremo certo che ritorneremo!
Lo so che lo ho detto per ogni posto che abbiamo visitato, ma senza scrupoli lo dirò anche per il Devon. Ci tornerei, anche a fare una vacanza solo qui. Farei un po’ di vita da mare, diamine qui c’è il sole vero. Poi mi divertirei un mondo ad esplorare tutti questi paesini. Tornerei a fare shopping a Dartmouth o a Kingsbridge, ed ho letto che a Totness il sindaco ha impedito che aprissero Chain Coffees, promuovendo invece i locali che cucinano cibo fresco ed a chilometri zero, dunque da visitare senza indugio.
Devon e Cornovaglia si promuovono come destinazione turistiche pet-friendly, molti alberghi accettano i cani (cosa non così ovvia nel resto della Gran Bretagna), idem per i ristoranti. Ci sono brochure che consigliano le passeggiate e spiagge migliori per un viaggio con pelosi al seguito. Ed ancora mangerei più spesso fuori, e proverei il granchio. Ora a quasi fine del viaggio dobbiamo fare economia, ma niente rimpianti, ce la siamo goduta!
Mi sono persa qualche capitolo della vostra meravigliosa avventura, eppure ogni volta che torno a queste pagine, a queste parole, è un po’ come “tornare a casa”. Che belle riflessioni davanti alla scogliera! In certi luoghi bisogna davvero esserci almeno una volta nella vita e spero davvero che avrai l’occasione di ritornarci per fare tutte quelle piccole cose che hai dovuto lasciare indietro! Sono sicura che Frodo apprezzerà un altro tuffo nelle acque gelate!
Un abbraccio
Buongiorno Giulia, mi piace sempre lasciarmi cose non viste alle spalle… non sono certa che riuscirò a tornare in ogni luogo che desidero ma mi piace … “mantenere la porta aperta a futuri reincontri 🙂
Ma che meraviglia dev’essere questo posto!
Capisco la sensazione di libertà e di infinito che danno certe scogliere, io lo provai in Irlanda.
Grazie per aver condiviso con noi un’altra delle vostre bellissime avventure on the road!
Baci dall’India al MIO Frodo 🙂
Buongiorno Eli, grazie d’aver trovato tempo di passare di qui. Del Devon davvero, foratura della gomma a parte, ci è piaciuto tutto a cominciare dalla nostra nuova casetta che pareva sperduta in campagna e poi si affacciava sul mare… Il tuo Frodo ti manda tanti bacetti (non so se mi spiego, quanto siano delicati i bacetti di Frodo!) da Potenza all’India <3
Meraviglia! Hai descritto davvero bene le tue sensazioni mentre ti fondi con l’aria, il mare, le rocce. E’ così anche per me. 🙂
Cara Grazia, ecco per questo ci piace camminare: si stacca con tutto ed è più facile ritrovare quella parte di sé al tempo stesso più sognante ma anche più autentica… credo 🙂
Che belle foto!!!! Segnato il Devon per prossima gita!!
Io mi sono ‘bruciacchiata’ a Glasgow anni fa, che è un pò più su! Si arriva dall’Italia con l’idea che non ci si possa bruciare, invece il sole è anche peggio in UK, senza protezione in meno di un’ora si cuociono le uova sulle braccia….
Buongiorno a te, ho vissuto per 6 anni a Glasgow ma scottata mai… Solo sulla West Highland Way, quasi agli inizi dalle parti di Loch Lomond ho avuto il piacere di sentire proprio il sole caldo e dover mettere un po’ di solare 😉
Io non ho mai avuto granchè melanina, sono riuscita a bruciarmi a Dornoch, figurati…. Per non parlare di quanto ho sofferto in trasferta in Germania nel 2013 con 38-39 gradi… Comunque ero nelle lowlands nel 2010, che è stata l’estate più calda e l’inverno più freddo che ci sia stato in Scozia. Quel giorno in George Sq. a Glasgow c’erano 30 gradi, quindi sono io il grosso salame che avrebbe dovuto comprarsi la protezione solare… ahem 😀
Che belle zone!!
Anche io ho provato quella sensazione di pace e libertà in Irlanda, in Donegal *.* che ricordi!!
Frodo è bellissimo!!!!
E rispetto all’Irlanda qui, almeno quei giorni, niente pioggia: ne avevamo bisogno 🙂
Un po’ in ritardo ma rispondo… ma sai che in Irlanda noi abbiamo trovato acqua solo un paio d’ora in tutta la settimana? 😉 Siamo stati fortunatissimi mi sa!
Accidenti, mi hai rubato il viaggio!
Scherzo, la verità è che dovevo andarci, ma alla fine mi è saltato.
Conosco fin troppo la sensazione, alle volte leggere blog altrui… fa soffrire 😉 per fortuna c’è un tempo giusto per ogni cosa.