Come creare un podcast - Turisti per Sbaglio

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Silvia Ceriegi del Blog Trippando intervista Roberta Schiavulli di Turisti per Sbaglio, per chiederle come nasce un podcast, quali tecnologie sono utili per registrazione e pubblicazione, come organizzare le interviste, i tempi necessari per editing, montaggio e ricerche. Tutto quello che avreste desiderato sapere sui podcast… e qualcosa di più.

Si, qualcosa di più perché se prima di registrare avevo temuto che l’episodio sarebbe stato stringato e breve, invece a quanto pare ci ho preso gusto a parlare, Silvia ha saputo stuzzicarmi con domande ed osservazioni giuste ed io… ho tracimato un po’. Puntata lunga dunque, ma dove mi disperdo… potete pur sempre mandare avanti 😉

Un grazie specialissimo alla strepitosa Silvia Ceriegi del mitico Trippando

  1. perché ha accettato di “darmi fiducia” ed essere la prima intervistata del Podcast in “Come lasicare il posto fisso e vivere di blogging” quando né io, né lei potevamo sapere che roba sarebbe venuta fuori
  2. perché mi ha chiesto di scriverle una Pillola di Blogging per il suo Trippando proprio mentre io avevo in testa di fare questa puntata su come creare un podcast e mi chiedevo “A chi posso chiedere di intervistarmi?”
  3. per avere di nuovo sfidato la sorte ed avere accettato di passare da intervistata nella puntata 001 ad intervistatrice della puntata 019!
  4. per avermi fatto parlare… tanto!

 

La Mia Pillola di Blogging su Trippando si trova qui:

Come aprire un podcast: tutto quello che c’è da sapere, intervista a Roberta Schiavulli 

andate a leggerla perché è breve e coincisa, perché trovate l’elenco dei miei podcaster preferiti e qualche altra chicchina!

 

IL PROSSIMO PODCAST: Pinterest per Travel Bloggers

Il Podcast n. 020 andrà in onda lunedì 15 Ottobre 2018, come ospite ci sarà Martina Sgorlon di Martinaway che ci parlerà del suo blog, della nuova avventura … si, si con Partita IVA! Ma soprattutto Martina ci racconterà qualcosa su un social dalle tante potenzialità e meno invasivo del nostro tempo… Pinterest! Seguo Martina da anni e mi ha fatto davvero piacere parlare con lei dell’evoluzione del suo blog negli anni, come della sua grafica ricercatissima e del suo gruppo di lettura (di viaggio) su Facebook.

Per la backlist delle puntate potete sfogliarne l’elenco su:

Turisti per Sbaglio, il Podcast

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COME CREARE UN PODCAST

Durante l’intervista sono andata così spesso fuori traccia, che per punirmi ho messo giù un post serio (o quasi) sull’argomento. Le show notes che seguono sono tutto quel che avevo pensato di dirvi e spiegarvi e che invece è miseramente naufragato per dare spazio ad una sorta di Mrs Jekyll che non sapevo abitasse dentro di me 😀

 

C’è ancora spazio per creare un podcast?

Anche se ci sono podcaster Italiani che usano il mezzo già da anni, in Italia l’uso dei podcast è ancora agli inizi. Se negli Stati Uniti si comincia a parlare di “saturazione”, in Italia i podcast hanno ampi spazi di crescita.

 

Trovare un argomento per il podcast

Trovate un argomento che vi appassioni. Nel mio caso mi piaceva l’idea di parlare con tanti Travel Blogger che seguo da tempo ma anche con alcuni autori, editors, giornalisti, nomadi digitali etc… Il fil-rouge che li legava era (sorpresa!) quello dei viaggi!

La prova del fuoco è la seguente armatevi di carta e penna e chiedetevi se ci sono 30 aspetti di quel macro-argomento che possano diventare 30 tracce per 30 diversi episodi.

Se no, o il vostro argomento non vi appassiona davvero, o forse è troppo di nicchia (c’è modo di allargarlo?)

 

Modelli

Non si tratta di copiare, ma per dare una personalità al vostro podcast. Chiedetevi quale programma radio, quale podcast, quale voce vi piace e perché.

Prendete spunto anche da quel che non vi piace, perché ne farete una regola di evitarlo 😉

 

Interviste che si, interviste no

Non tutti i podcast seguono la formula dell’intervista. Si può anche fare un podcast da soli, ad esempio farne un diario del vostro percorso di Travel Blogger e/o di Viaggiatore. Fate attenzione però a non divenire né autoreferenziali (e più facile cadere nell’errore se si è tutti soli), né monotoni (difficile cambiare ritmo di narrazione), né di parlare di cose che interessano solo voi 😉

 

Il canovaccio delle domande

Se decidete di seguire la modalità delle interviste, il mio metodo è questo

  1. Ricerca su internet: chi è? cosa fa? quali gli argomenti più in linea con il podcast (e quali mi interessano di più)?
  2. Ha scritto libri? Cerco di leggerne almeno uno se mi incuriosisce e/o può essere utile per chi mi ascolta (finora ho proceduto al contrario, ho letto libri che mi interessavano e poi deciso di intervistare chi li ha scritti, ma per la prossima serie potrei dover procedere con questa modalità)
  3. In una mappa mentale annoto tutte gli argomenti principali che voglio coprire, poi per ciascuno scrivo le domande  (a volte prima delle domanda ci sono mie osservazioni, o sue citazioni perché chi mi legge possa seguire il filo dei miei pensieri e rispondermi più a tono).
  4. Infine su un documento di testo (Word/Scrivener) metto giù il vero e proprio canovaccio. Questo è molto dettagliato, ma se intervistate qualcuno che non vi conosce, apprezzerà che avete dedicato del tempo ad andare in profondità
  5. Se passa molto tempo dalla stesura del canovaccio all’intervista vera e propria… non dovrete rifare tutto il lavoro: il nel canovaccio c’è tutto!
  6. Quando scrivete le show notes, vale a dire il post che accompagna l’intervista, il canovaccio è un’ottima base.

 

Il tempo necessario per creare un podcast

Nell’intervista, grazie alle domande di Silvia, ne parlo in gran dettaglio. Essenzialmente, come per tutte le cose nuove, agli inizi c’è una buona “learning curve”, soprattutto se come me (ma sarete in pochissimi) non sapete neppure come editare un video!

Una volta appreso e sistematizzato l’intero processo, i tempi di realizzazione andranno man mano migliorando. A me occorre circa una giornata di lavoro per ideare, ricercare, intervistare, editare e pubblicare un episodio (incluso il blogpost che lo accompagna). Ma se fate interviste più brevi delle mie, o addirittura non ne fate affatto, o siete voi stessi a parlare durante il programma, i tempi si riducono ulteriormente.

 

L’appuntamento con l’ascoltatore

Vi sconsiglio di pubblicare quando vi capita, meglio avere un appuntamento fisso con chi ci ascolta. Scegliete un ritmo sostenibile.

La mia frequenza ideale, sarebbe stata quella del podcast settimanale. Da ascoltatrice mi piace sapere che ogni sabato o lunedì quello show mi aspetta. Ma come autrice questo ritmo non sarebbe stato sostenibile. Ho deciso di cominciare con una frequenza di ogni due settimane, a lunedì alterni, e non ho mai mancato un appuntamento.

Ho deciso di inserire un break per l’estate e ne ho informato gli ascoltatori.

 

Batching

Significa semplicemente registrare ed accumulare qualche puntata in più in anticipo così se un’intervista salta, se dovete partire all’improvviso avete qualche episodio di riserva e si rispetta la cadenza di pubblicazione.

In particolare, prima di pubblicare il primo episodio cercate di averne almeno un altro paio già pronti. 

 

 

EDITING E MONTAGGIO DEL PODCAST

Non editare fino alla perfezione, suona innaturale!

Durante i primi episodi editavo tanto, troppo, riascoltando tutta la puntata. Facendo così il lavoro si moltiplica. Ecco con il podcast ho imparato a convivere con le mie imperfezioni, a sentire più di qualche parola fuori luogo, esitazioni nella voce, ripetizioni etc

Durante l’intervista segno su un pezzo di carta se ci sono momenti critici (tipicamente la linea che va via, un’interruzione per cause di forza maggiore). In fase di editing procedo mirata su quei pezzetti. Nelle ultime puntate non c’è stato alcun editing, solo il montaggio.

E pazienza per qualche ehm ehm di troppo 🙂

 

Il Montaggio

Su Itunes/Audacity o altro software, create un Master Doc dove inserite la sigla iniziale e finale che avrete già registrato e avete già pronte per l’uso. A fine intervista trascinate qui il nuovo file audio ed il nuovo episodio è pronto per l’editing e la pubblicazione.

 

COME MONETIZZARE UN PODCAST

Si può monetizzare almeno 3 modi

Affiliazioni

Creando affiliazioni con prodotti che siano allineati con l’argomento del podcast. Tipicamente chiedo all’intervistato di consigliare 3 libri da leggere in relazione con l’argomento trattato. Nelle shownotes poi inserisco i relativi link di affiliazione.

 

Sponsor

Si può chiedere una sponsorizzazione per ogni episodio o per un pacchetto di episodi in cambio di visibilità durante l’episodio. Per chiarezza con chi ci ascolta si informerà il pubblico dagli inizi: “L’episodio di oggi è sponsorizzato da XYZ” e si procede a leggere un breve messaggio pubblicitario, è importante che si tratti di contenuti interessanti per il pubblico che ci ascolta. Se domani mi sponsorizzasse un’azienda di padellame ci si potrebbe chiedere “Ma che ci azzecca?” appunto!

 

Patreon

Una modalità sempre più in voga negli USA/UK, una sorta di crowfunding per cui sono gli ascoltatori stessi a finanziare l’episodio, con donazioni volontarie (anche solo un caffé al mese/1 euro) e possono revocare l’impegno quando vogliono. é una formula che mi piace molto per principio in generale “pago per un servizio in cui credo”, ma credo sia ancora troppo presto per Turisti per Sbaglio.

 

TECNOLOGIE E COSTI PER CREARE UN PODCAST

Come ribadisco durante l’intervista, le tecnologie non sono il mio forte ma sono pronta a condividere il MIO (certamente migliorabile!) processo. Uso un MAC dunque verificate come procedere con un PC – sorry 🙁

Come sempre i costi sono soggettivi. Ma posso darvi qualche indicazione di massima, oltre che consigliarvi spassionatamente di non “lesinare” su una buona qualità audio. Una buona esperienza di ascolto fa la prima grande differenza nel decidere se continuare ad ascoltare o meno.

 

Condurre e registrare le interviste

Come registrare un podcast

Skype per condurre le interviste FREE

Ecamm Call Recorder for Skype per registrare in doppia traccia (funziona solo sul MAC e non per i PC, contrariamente a quanto dico in registrazione, perdono si è trattata di una svista)! $ 39,99

 

Editing e Tagging

Finora ho usato GarageBand ed ITunes, ma la stragrande maggiorparte dei podcasters usano il software AUDACITY (per MAC + PCs) FREE

GarageBand per editare FREE

ITunes per Taggare il file audio con i dati prima di sottoporlo alle varie directories (es. ITunes) FREE

 

Hosting

Servizio di Hosting (si consiglia di non poggiare i pesanti e numerosi file audio sulla piattaforma del blog) per file Audio

[Io ho trovato economico AMAZON AWS [link di affiliazione] (il primo anno è gratuito ed il primo scatto per il pagamento è abbastanza elevato che probabilmente non pagherò neppure per il secondo anno) FREE (primo anno)

Blubrry offre un servizio hosting dedicato ai podcast ($12,00 al mese quando vi scrivo) magari ci potete pensare dal 2° anno e trovare qualcosa di meno costoso per il primo. Il vantaggio è l’integrazione con wordpress e le statistiche dettagliate).

 

Un buon microfono

Sull’audio vi ripeto concedetevi un ragionevole “meglio”. Inutile prendere un supermodello da E 300+ agli inizi, ma peccato anche accontentarsi della cuffiette del cellulare (che invece farete indossare ai vostri ospiti)!

Microfono per podcastIo uso un ATR2100-USB [link di affiliazione] che aggancio direttamente al MAC tramite USB, acquistato su Amazon.it. è stato l’investimento più cospicuo, ma sono entusiasta della qualità di voce ed audio, e facilità di uso.  In compenso non ho acquistato le cuffie, ma utilizzo gli auricolari del cellulare. E 125,00 + costi di spedizione

Un amico che ne capisce più di me consiglia, come microfono più economico (dunque comunque con prestazione inferiore rispetto all’ATR),  l’ Auna MIC-900B [link di affiliazione]

Su Amazon o nei vostri negozi di fiducia ci sono microfoni che assicurano un’ottima qualità a partire da E 19,00. Francamente non ne sono troppo convinta, e se spendete qualche soldino cercate di essere sicuri che la qualità sia poi migliore che non quella del microfono che viene con le cuffiette del cellulare 😉

 

Quanto costa in sintesi

Il primo anno E 39,99 del software di registrazione (ECamm per MAC) + Costo Microfono di buona qualità

Dal secondo anno si potrebbero aggiungere i costi del servizio di hosting dei file audio.

 

GLI ALTRI EPISODI DEL PODCAST DI TURISTI PER SBAGLIO

Sulla pagina dedicata ai podcast trovate la backlist di tutti gli episodi passati con link alle shownotes per un  veloce riassunto di ciascuno. Nel file audio chiaramente c’è molto di più 🙂

 

DIMMI LA TUA

Avete mai pensato di creare un podcast? Su quale argomento? Quali podcast ascoltate?

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Come Creare un Podcast con Roberta Schiavulli di Turisti per Sbaglio

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