Il nostro Scambio Casa nel quartiere dei pescatori
Siamo arrivati a Sète in serata per conoscere Jackie e François, i nostri ospiti Scambio Casa. Ci hanno accolto con una bella cena tipica, la tielle di polpo, il piatto celebre di Sète (un incontro tra cucina francese ed italiana, visto che tanti sono stati gli Italiani immigrati da queste parti), salsiccia locale al BBQ, ed un fresco flan alla noce di cocco. Abbiamo cenato nel patio interno cui gira intorno la casa, e chiacchierato tanto scambiandoci informazioni su cosa vedere nei dintorni, e cosa invece potranno vedere loro da domani in poi quando arriveranno a Maratea.
Il Giardino Zen
La nostra casa è tutta bianca con gli infissi blue, in realtà nei dintorni l’intero quartiere è costituito di casette bianche e basse. Sono case di pescatori il cui ingresso principale da sulla strada e quelle secondario sull’enorme stagno di Sète alle spalle. è strana la conformazione della casa, si sviluppa tutta intorno ad un patio interno, dove abbiamo cenato, e dove inatteso ci aspetta un giardino Zen di cui dovrò prendermi cura per i prossimi giorni. Jacquie mi mostra come innaffiarlo a pioggia.
Non ho familiarità con i giardini Zen, poi un giorno mentre innaffiavo e guardavo i tanti numerosi elementi ho compreso che un giardino zen è una piccola strada verso la perfezione, verso il bello. Piccole forbici sostituiscono i pesanti attrezzi di giardinaggio, pietre ed elementi decorativi sono piccoli dunque leggeri e puoi sistemarli come meglio credi. Le potature anche degli alberi più grandi si riducono ad operazioni in cui non serve la forza ma un senso estetico forte, abilità e non grandiosità è quel che conta. Un microcosmo perfetto in cui teoricamente puoi controllare tutto anche la crescita dell’erbetta. Mettici costanza ed amore e potrai ottenere tutto senza dipendere (o quasi) dai capricci di Madre Natura…
I libri
Jackie e François sono entrambi professori, lui in particolare insegna ai ragazzi che hanno difficoltà cognitive. “non avrei mai potuto insegnare in una scuola “normale”, così invece l’insegnamento è una sfida, si lavora vicini ai ragazzi, ed il lavoro stesso cambia ogni volta perché cambiano le necessità di ogni ragazzo. Certo i professori hanno paghe da fame qui in Francia” conclude.
La loro libreria mi attrae c’è tanta narrativa contemporanea oltre ai grandi classici. Trovo il 2° libro della Muriel (ho appena finito l’Eleganza del Riccio), scopro Haruki Murakami perchè Jacquie è appassionata di tutta la cultura Giapponese e tantissimi libri d’arte ed (ovviamente) sui Giardini Zen.
È in questa libreria che scoprirò Sylvain Tesson ed il suo meraviglioso “Nelle foreste siberiane” ed è qui che l’idea dei 10 libri da portarsi in cabane comincerà a frullarmi nella testa…
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Sète, lo stagno di Thau
In Italiano non rende, se dico stagno vedo qualcosa di piccino e contenuto magari con qualche ninfea e piccoli ranocchietti. Gli stagni della Camargue e zone limitrofe sono ben altra cosa. L’Etang de Thau, lo stagno su cui si allunga Sète come fosse un’isolotto, è uno stagno di acque salmastre di 20 km di lunghezza per 8km ed una profondità massima di 4 metri. L’ideale per la coltivazione delle ostriche, la principale industria locale.
Io con il “piattume” non vado d’accordo, se non vedo montagne all’orizzonte mi sento perduta. Le montagne forse contengono il paesaggio ma gli danno profondità, l’unica altura che ho da guardare da queste parti è il Monte St Clair (220 mt!) su cui si allunga una parte di Sète. Mentre Frodo corre felice tra dune di sabbia ed acquitrini, io continuo a sentirmi un po’… appiattita dall’incontro!
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Sète: il mercato di Les Halles
Oramai ci conoscete bene, quale è la prima cosa da fare appena si arriva in una nuova città ed in una nuova casa? Ma andare al mercato a fare la spesa. La cittadina è caotica, arrivare è un’impresa, parcheggiare peggio. In compenso Sète si sviluppa lungo numerosi canali che congiungono lo stagno al porto al mare aperto e passeggiarci è un autentico piacere. In centro il mercato di Les Halles è un allegro folkloristico caos e due volte la settimana esce dal suo contenitore per farsi strada anche all’aperto.
Facciamo incetta di frutta e verdura, formaggi e pane, olive e marmellate ed infine ci sediamo al Bistrot du Marché proprio di fronte al mercato coperto (in cui Frodo non può entrare). Anche qui il caos parla da solo, il proprietario dal folto barbone non si fa scoraggiare dalla clientela numerosissima si prende i suoi lunghi tempi ed ha una parola ed una battuta per tutti i suoi clienti. Noi nel frattempo ci siamo fatti incantare da un suonatore dall’apparenza modesta modesta che tra un tiro di sigaretta (poggiata a terra sul marciapiede) ed un sorso di birra tira fuori una voce ed una musicalità incredibili. Restiamo in ascolto in autentica goduria.
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La Spiaggia di Sète: la Corniche
Finite tutte le commissioni, fermi nel traffico per il tempo necessario ad impazientirci, riguadagniamo casa sistemiamo tutto e stagno alle spalle guadagniamo il mare e La Corniche, 11km di spiaggia sabbiosa spesso celebrati nelle canzoni di George Brassens uno dei cantautori francesi più amati dell’intera Francia. La spiaggia, man mano che ci si allontana da Sète, diventa una sottile lingua di terra che separa lo Stagno di Thau dal mare aperto. Ecco un Mediterraneo che non conoscevamo.
Che bella casa e che spettacolo quel giardino!
Ammiro il fatto che portiate sempre Frodo con voi: io al mio cane non riesco a insegnare a camminare con il guinzaglio e a comportarsi in maniera “decente” in giro 🙂
Si lo scambiocasa ti fa inevitabilmente atterrare in contesti che non ti aspetti, io poi adoro avere le librerie altrui a disposizione… Quanto a Frodo, ha il gene del viaggiatore, in qualche modo deve averlo influenzato sulla sua ottima condotta prima e durante ogni viaggio, condizione indispensabile per i viaggi in famiglia 😉
Bellissima questa località non la conoscevo 🙂
Leggi tutto Murakami io lo adoro, ho letto tutto tranne la biografia.
Bacini zen
Sète è stata una base ideale per conoscere un pezzetto di Linguadoca. Di Murakami ancora non ho comperato nulla (ho letto parte del libro nella foto) ma è nell’elenco delle cose da leggere. Ricambio di tutto cuore i bacini Zen 🙂
Certo che capitare in una casa così bella, con il giardino zen e pure la libreria fornita, è una gran cosa! Non ho mai fatto lo scambio casa (forse perché al momento non ho una casa da offrire in cambio sigh), però i vostri articoli mi fanno venire voglia di provare. Mi pare che generino relazioni, che facciano entrare molto più in sintonia con il luogo che si va a visitare. In un certo senso si va più a viverlo che a visitarlo, e questo mi pare davvero bello 🙂
Buongiorno Chiara, hai colto l’essenza dello scambio casa, va oltre il fatto di avere un semplice alloggio, è piuttosto di darsi un contesto, di entrare in un pezzetto di vita altrui in un nuovo paese… Questa estate sono a dire il vero un po’ in crisi, pensavamo a qualche paese dell’est-Europa, ma lì ci sono pochi iscritti allo scambio casa o nessuno, sono indecisa se cambiare meta o adattarmi a qualche casa in affitto… ma non è la stessa cosa che lo scambio. Vedremo! Intanto grazie della visita 🙂