Premessa (che potete saltare a due piedi): Il “Cristo si è fermato ad Eboli” come eredità
Aliano, per noi Lucani, non è solo uno dei tanti paeselli del nostro entroterra ma un simbolo della nostra storia. Qui venne mandato in esilio Carlo Levi, pittore, scrittore e soprattutto intellettuale che, proprio in seguito al suo soggiorno forzato nel ventre della Basilicata, pose alla ribalta la Questione Meridionale in termini quanto mai realistici, concreti persino brutali. Il suo diario/libro di quei giorni “Cristo si è fermato ad Eboli” ha segnato una lenta presa di coscienza per noi stessi dello stato in cui si viveva, dei diritti negati, di oppressione da parte di pochi finti acculturati. Ma anche una pesante eredità, perché fin da bambino sapevi di essere nato da quest’altra parte, laddove il Cristo non aveva osato mettere piede. Fino a qualche anno fa, mi toccava spiegare ad amici e conoscenti in visita che la Basilicata ne aveva fatta di strada, e che avrebbero trovato un paese rurale e legato alle sue tradizioni sì, ma anche moderno.
Il libro di Levi ha anche un altro merito, al di là dell’analisi storica, economica e sociologica, raccoglie la parte antropologica, la storia della cultura contadina, dei suoi riti, le sua pratiche magiche, i filtri d’amore, con le sue incongrue sovrapposizioni di cristianesimo e pratiche pagane. Parla dei Munaciedd o Monachicchi, gli spiriti dei bimbi morti, che simili ai colboldi svedesi e ai Leprechaun irlandesi, proteggono o fanno scherzi e soprattutto nascondono tesori… è un immaginario ricco, umorale, a cui mi piace attingere e che mi fornisce una chiave di lettura quando mi trovo di fronte a scenari ai limiti del sovrannaturale come i Calanchi.
La strada per Aliano
Siamo arrivati ad Aliano percorrendo il Fondovalle dell’Agri prima, e poi risalendo per Alianello. Fin da subito, il paesaggio cambia, la strada sale, ti lasci indietro il verde e lo sguardo si perde tra immensi coni di argilla, come termitai giganti tra cui scorrono fiumi di sabbia creando infiniti disegni. Continuiamo sul nostro nastro di asfalto che sui due lati si apre su file e file di calanchi, scenario surreale. Fino ad arrivare ad Aliano.
Manchiamo da 10-12 anni, e fin da subito ci accorgiamo che qualcosa è cambiato, molte casette sono state riprese, con un intonaco a finitura rustica (che ben si addice ai luoghi), o in pietra. Ed anche le case non restaurate sono spesso rallegrate da vasi e fiori. Chiariamoci, non siamo affatto in un villaggio da fiaba in stile Alsaziano. Qui la natura è selvaggia e non si lascia addomesticare, ma il paese è pulito ed accogliente, la vista dal Fosso del Bersagliere mi mozza il fiato: una vertigine profonda tra torrioni di arenaria. Dall’altra parte della piazza un altro affaccio sul deserto di calanchi. Il paese corre lungo la strada in equilibrio tra i due burroni come una passerella che si lancia nel vuoto. Ed in mezzo le casette con gli occhi, in una pietra bruna, che paiono ridere al sole di ottobre.
Perdersi tra i vicoli di Aliano
Me la prendo comoda per farmi entrare nel cuore la calma, il ritmo lento e l’essenza di questi luoghi. Nel paese è una caccia al tesoro in cerca dei luoghi che Carlo Levi racconta: la Casa del Podestà, il forno, l’ufficio postale, Palazzo Montano, la Caserma, ciascuno riconoscibile grazie alle indicazioni ed alle piastrelle di ceramica che citano passi del libro. Una delle case degli Americani è diventata una bella Casa Vacanze.
Possiamo spiare dalla finestra il Presepe del Maestro Franco Artese (il locale è chiuso e non sono indicati orari di visita), il più grande artista di presepi che abbiamo in Basilicata. In questo puoi trovare l’intera Basilicata: la Madonna del Pollino, le cantine di Barile, la Basilica ed i Sassi di Matera, la casa con gli occhi della stessa Aliano.
Poi c’è la parte vecchia, con le case abbandonate nel silenzio assoluto, ma con ironia ed amore ecco vasi di piante e fiori spuntare anche qui tra le rovine. I cardini cigolanti di una finestra che si apre sul vento, un portone come ingresso ad un cielo oggi azzurro azzurro, quel che rimane di un focolare o di un forno. Lasciatevi tempo per visitarla!
Il Cimitero di Aliano
Carlo Levi chiese d’essere sepolto qui. Malgrado l’asprezza della vita da questi parti, malgrado l’esilio non facile in questi luoghi, l’incantesimo (fu forse vittima d’un filtro d’amore?) si era compiuto, e l’intellettuale dei saloni torinesi volle essere portato qui tra i calanchi, nel piccolo cimitero all’estremità del paese che tra gli ultimi ulivi si affaccia sui paesaggi d’argilla. Mi sono piaciuti meno i due muretti verticali che nell’intento di proteggere la tomba le tagliano la vista.
Il Parco Letterario Carlo Levi
Le due guide dell’ufficio informazioni ci fanno strada, tiro un sospiro di sollievo: non parlano a a raffica. C’è qualcosa di peggio delle guide-macchinetta che vi sciorinano tutto il loro sapere come automi? Invece ci dicono quanto è giusto e soprattutto ci danno il tempo di esplorare quel che vediamo, lasciando che siano le domande di noi visitatori a fare da canovaccio alla visita. Gli leggi negli occhi quanto amino il proprio paesello e siano felici dei nostri apprezzamenti.
Nella casa di confino di Levi è allestito un piccolo Museo della Civiltà Contadina con tanto di frantoio e maschere del Carnevale Alianese, ma soprattutto gli arredi d’epoca a scoprire come si viveva da queste parti nella prima metà del ‘900. Al piano superiore la casa di Levi; ti colpisce più d’ogni altra cosa il terrazzo su cui si rifugiava talvolta a scrivere più spesso a dipingere. Un’enorme terrazzo come un tappeto magico che vola sui tetti delle case e poi giù sorvolando burroni e calanchi. Sui pavimenti antichi all’interno ci sediamo a guardare un filmato (per una volta) davvero ben fatto. La voce narrante parla in prima persona come fosse Carlo Levi a leggere pagine dei suoi scritti, del suo libro e le immagini del paese accompagnano la voce in un viaggio straordinario (da non perdere!).
La visita finisce nella Pinacoteca tra quadri e litografie di Carlo Levi che raccontano la vita in paese e la vita dei contadini. Mi colpisce quel tratto spesso che scontorna i ritratti come a rimarcarne la vita dura e solitaria. Una mostra di foto mi ricorda quali uomini vivessero a quei tempi, Carlo Levi con Guttuso, con Umberto Saba, con Pasolini, Scotellaro, Guerricchio, José Ortega. Erano anni in cui l’arte e le parole avevano un peso e potevano cambiare il mondo.
QUEL CHE MANCA (secondo me)
Aliano è cresciuta molto in termini di offerta turistica ed accoglienza, rispetto ai nostri viaggi di 10-15 anni fa, ha fatto davvero passi da gigante. Eppure vorrei ancora di più.
1) Un Sentiero tra i calanchi
Vorrei un sentiero che si snoda tra i calanchi (ben segnato e pulito, ehm scusate). A dire il vero so che c’era un progetto che da Aliano doveva portare fino al magnifico Convento di Orsoleo (dove è stato allestito un Museo Scenografico da non mancare). Sarebbe un itinerario in un paesaggio da leggenda. Chissà perché in Basilicata politici e amministratori (un esercito di presidenti, direttori, dirigenti e funzionari) non sono appassionati del mondo naturale e del bello del camminare… Chissà perché una regione che si vanta di avere più del 50% del territorio in aree protette sia quella meno attrezzata in termini di sentieristica. I camminatori sono gente magnifica, e noi non facciamo niente per attrarli ed accoglierli degnamente.
2) Itinerari differenziati per esigenze diverse dei turisti
Data la contiguità di calanchi e paese sarebbe semplicissimo organizzare 3 itinerari ben segnalati con 3 colori diversi. Giallo mini-explorer per famiglie un’ora di avventure (magari accessibile anche a passeggini e sedie a rotelle), verde anello di 2-3 ore, rosso Aliano – Orsoleo 10 km sola andata per camminatori esperti e poi magari nasce anche il servizio navetta (su prenotazione) per riportare i visitatori da Orsoleo ad Aliano. Insomma cari dirigenti che vivete del sangue che cavano a chi paga le tasse: rimboccatevi le maniche!
3) Orari di apertura ed organizzazione più agevole per i turisti
Infine almeno d’estate e nei week-end di alta stagione i 3 punti visita dovrebbero essere sempre aperti con orario continuato ed anche senza visita guidata (il video può correre in loop anche in una stanzetta interna (fa niente se lo si guarda dal mezzo alla fine, sceglieranno i visitatori), due visite al giorno in stagione sono davvero troppo poche e gli orari sono decisamente “anti-turistici”: le lamentele su TripAdvisor non vanno ignorate 🙂
4) Il Benvenuto non può cominciare con una porta chiusa
Un cartello fuori dall’Ufficio Informazioni che indichi se è aperto o è chiuso: in tanti a vedere la porta sbarrata e nessun suono/luce dall’interno abbiamo aspettato fuori per scoprire solo poi che l’ufficio era aperto.
CONSIGLI PER UN VIAGGIO AD ALIANO
La Strada
Se possibile cercate di arrivare ad Aliano via Alianello percorrendo il Fondovalle dell’Agri (SS 598), e poi di tornare percorrendo la strada che va a Stigliano ed Accettura (SS277 che vi riconduce sull’arteria stradale principale della regione la E847 conosciuta come Basentana). Scoprirete due strade panoramiche completamente diverse, entrambe un ottimo assaggio della Basilicata più Autentica 🙂
Il Parco Letterario
Tutte le info sul loro sito: www.parcolevi.it. Ma per me non traspare abbastanza chiaro che la visita alla Pinacoteca, Casa di Levi e Museo della Civiltà Contadina si fa solo tramite visita guidata in un unico tour al mattino o al pomeriggio, diversamente questi luoghi sono chiusi al pubblico. Ci possono essere piccole variazioni negli orari di visita dunque il mio consiglio spassionato è telefonate e chiedete gli orari esatti di visita per il giorno in cui volete andare, possibilmente prenotatevi.
L’Ufficio Informazioni pare chiuso anche quando è aperto… bussate e non fate come noi che abbiamo aspettato fuori, fin quando una persona del posto non ci ha invitato a bussare!
Ristoranti
Ci assicurano che si mangia bene ovunque, ma nelle zone interne della Basilicata (se avete fretta) fate presente quelle che sono le vostre esigenze. Noi Lucani adoriamo il pranzo della domenica, che può prolungarsi per ore ed ore… Noi nella Locanda con gli Occhi pur di domenica siamo stati serviti con tutta la gentilezza del caso, abbiamo mangiato ottima pasta fatta in casa, buona carne e verdure fresche, inoltre siamo stati serviti in tempi veloci per viaggiatori curiosi e scambiato due chiacchiere con i proprietari appassionati del proprio lavoro e del proprio paese 🙂
PS Hanno accolto con gentilezza anche Frodo (ma se viaggiate col cane chiamate prima!)
Grazie per farmi scoprire questi piccoli gioielli della vostra amata terra…
Prima o poi, tombolo giù, sicuro !
Buona serata !
Max
Magari! Ci piacerebbe conoscerti di… persona personalmete 😉 Prima di venire mi faccio consigliare dal fratello (in esilio ad Udine) tutti gli itinerari ed asfalti migliori per voi centauri. Il mio consiglio è di venire a fine Maggio o Giugno o fine Agosto-Settembre perché per chi arriva in Basilicata per la prima volta la regola è: finire con un bagno nello splendido mare di Maratea (ed il percorso è tutto curve con vedute spettacolari).
Questo è l’articolo che ci voleva. Per favore, scrivi sempre di più della Lucania, una regione di cui non si parla mai come meta turistica.
Ciò premesso, complimenti per il post: argomentato, schematico e ricco di informazioni.
Ciao!
Grazie 🙂
Ciao ragazzi, sono arrivata al vostro blog tramite facebook ed ho trovato questa sezione bella ricca sulla Basilicata, se ci avessero confermato i giorni di ferie a fine mese io e il mio compagno avremmo dovuto trascorrere qualche giorno da Matera a Maratea, ed invece sarà per la prossima! Mi accodo al commento di Narrabondo scrivete di più di questa bellissima regione, io ho fatto una fatica immane a reperire le notizie e poi sono approdata sul vostro blog! Si vede che non era destino andare in Basilicata così presto! A presto ragazzi! Valentina
Buongiorno Valentina, sono contenta il blog ti possa essere stato utile per questo primo viaggio immaginario in Basilicata… vorrei davvero avere un po’ più tempo in generale per scrivere di più. Nel frattempo vi auguro molte ferie, e di poter riprogrammare quanto prima un’avventura in Basilicata. Sul sito http://www.basilicataturistica.it/ dovresti poter trovare info più dettagliate. A prestissimo e grazie di essere passati di qui 🙂
Ciao, si conosco il sito e non me ne vogliano ma la vostra sezione mi piace mooooolto di più! 🙂