Abbiamo lasciato Liverpool sotto una pioggia terribile e 12° eppure siamo al 23 agosto, giuro! Tra il movimento dei tergicristalli e le grosse gocce d’acqua che si allargavano sul parabrezza ho salutato le cassette georgiane di Hope Street dagli ingressi eleganti con i loro giardinetti quadrati super lindi e puliti. Ok, il tempo non è stato bello, fa decisamente freddo, ma l’aria è fresca e pulita, il cielo sul Mersey è grande e le nubi ci corrono così imponenti e veloci che dai dock è un piacere osservarle. Mi sei piaciuta Liverpool: ci rivedremo!
Accidenti stradali
Poi è cominciato il solito viaggio estenuante sulle autostrade inglesi, al solito i tempi di percorrenza causa traffico si allungano spropositatamente, fino a raddoppiare. Ma quello che mi sconvolge è il numero di incidenti che avvisti lungo il percorso. Ora, fare un incidente in Gran Bretagna, dove in questi giorni di traffico intenso si cammina ad una velocità massima che sfiora gli 80-90km orari, richiede un abilità ed un impegno notevoli. Tra gli incidenti conto anche gli “accidenti”. Le strade sono prive di buche, l’asfalto incredibilmente curato, eppure il numero di veicoli fermi, con ruote forate, motori fumanti, o comunque fermi a bordo strada con i cofani alzati, è impressionante. In Italia nei nostri 1000km per raggiungere il confine avremo visto forse una macchina in panne, e fortunatamente neppure un incidente. Tra Liverpool e Londra (355km) almeno 6, più la nube di fumo nero che ha totalmente investito la nostra stazione di servizio e che, non fossero intervenuti tempestivamente i pompieri, si sarebbe conclusa con un’esplosione.
Di fronte a tali impressionanti numeri (che si sono ripetuti su ogni tratta di strada percorsa fino ad oggi) bisogna creare delle ipotesi, e scartando quelle meno probabili quella che resta in piedi è quasi certamente la veritiera – altrimenti detto metodo “Holmes”, tanto per stare a tema. Vi risparmio il fantasioso scarto di ipotesi e vi porto direttamente alle nostre conclusioni. Gli inglesi non usano mai le auto durante l’anno, troppo difficile trovare un parcheggio, ovunque si vada. Poi, per le vacanze, tirano fuori l’auto dal garage dopo 360 e più giorni di fermo, si caricano i bagagli e si parte. Non esistono interventi di manutenzione alcuna nell’arco della vita di una vettura nemmeno per controllare i livelli di acqua ed olio (se no non vedresti tutti questi cofani fumanti a destra e a manca). Insomma gli inglesi hanno per l’auto la stessa cura che è riservata all’interno delle case, e questo è un capitolo che prima o poi apriremo. Per gli inglesi esiste solo il giardino, questo deve essere lindo e pinto: ogni arbusto, fiore, petalo, ciuffetto di muschio al giusto posto. Ma l’interno delle case viene pulito solo due volte nell’arco della vita del cittadino medio: quando ci vai a vivere e quando te ne vai. Allo stesso modo le auto vedono un’officina quando sono acquistate e quando si fermano per strada. Amen.
Park@myhouse le meraviglie del trovare un parcheggio vicino casa persino nel centro di Londra (a prezzi decenti)
I nostri ospiti di Londra non hanno un posto auto. Ma internet è il vero salvatore del XXI secolo. Non ho dovuto neppure optare un Park & Ride, ma ho trovato un sito fantastico Park@myhouse, in cui chiunque dispone di un posto auto può rivenderlo a chi ne ha bisogno. Vuoi solo per qualche ora per fare shopping in una qualsiasi zona di Londra, vuoi per più giorni come nel nostro caso. Ho trovato un parcheggio di tale gentilissimo Andy, che per 8 giorni ci ha ceduto il suo posto auto, in un tranquillo condominio, con security e cedendoci le chiavi del cancello elettrico per 56£ (ehi siamo in zona 2 quasi ai margini della zona 1, a Londra! Un garage professionale ci avrebbe chiesto £20-30 al giorno). Infine, e questa è la meraviglia della ricerca con geolocalizzazione, il nostro garage è a 400mt da casa! Dico.
East End
La nostra nuova casetta si trova nell’East End, vicini alla Commercial Road ed al Mile End. La casa ha una facciata pulita (sono finita proprio in una di quelle casette georgiane che tanto mi piacciono), il portone è però direttamente al piano terra senza i 5-6 scalini che portano al terrazzino di ingresso strapieno di vasi e fiori, ma non si può avere tutto nella vita. La casa è lunga e stretta, come da tradizione, e si sviluppa su 3 piani. Sul retro il nostro giardinetto quadrato con tavolino si apre sul giardino condominiale. Di fronte il verde di un piccolo cimitero storico. E a 200mt il giardino pubblico per Frodo (lui è sempre fortunello), con ampia area per cani e la chiesa di St Dunstein.
In serata ci hanno raggiunto mio fratello Gianluca e sua moglie Danila. Trovare uno scambio a Londra non è stato facile (sono subissati dalle richieste), ma senza demordere ho spedito tanti inviti che alla fine mi sono ritrovata con 2 case, ed una è stata generosamente ceduta al fratello (diversamente avrei potuto mandarci Giovanni e Frodo, e concedermi una pausa a Londra in piena indipendenza lontana da maschi pelosi e meno pelosi).
Il fratello e cognata sono già a Londra da qualche giorno, dunque sono arrivati armati di cena, recuperata fra i mercatini della domenica. Hanno portato fra le tante cose una buona varietà di formaggi inglesi e soprattutto di “Chutney” fatti in casa. Frodo gli ha fatto feste da impazzire (in pratica gli unici con cui non è affettuoso siamo io e Giovanni). E vi confesso che mi ha fatto uno strano effetto a vedere qui a Londra i nostri “ragazzetti udinesi” che non vediamo da un po’. A mezzanotte li abbiamo scortati con il nostro temibile cerbero (pronto a saltarci in braccio tremante al primo rumore sospetto) fino alla metropolitana (600mt da casa), e, considerato che è sabato sera, è che siamo nell’East End, e che sul percorso abbiamo passato un paio di pub sulla Commercial Road tutto ok.
Adoro l’East End.. Commercial Road, Mile End, Upton Park fino ad arrivare ad East Ham. Probabilmente la Londra più bruttina – esteticamente parlando – meno europea e molto più incasinata, ma a me piaceva tanto vivere li..
… e le nostre strade si intrecciano ancora, dopo SErmoneta, Annecy, e Ginevra (di cui non ho ancora scritto ma è stato un altro viaggio), adesso la tua Londra. A Glasgow vivevo anche lì nel selvaggio East End (bruttarello peggio di quello londinese) dunque mi sono sentita … a casa! 🙂
Ah, Glasgow mi manca! Ma sono sicura che ci “rincontreremo” di nuovo! 😉
Ahahah! Ci fate sempre ridere! Gli inglesi hanno la stessa cura per le auto tale e quale ce l’hanno per la casa, siamo messi bbbbbbeneeee 😀 !
Gianniiiiii, c’è qualcosa che non va. Due in giro invece di commuoversi e piangere sulle nostre sventure dicono che li facciamo ridere… Come può essere mai?
In Scozia, lo scorso anno, i B&B non ci sono sembrati sporchi, anzi…
Mi moglie è allergica tra le tante cose anche alla polvere e temevamo di avere problemi, invece 0…
Ma gli scozzesi NON sono gli inglesi…
😉
Ciao ciao
Max
Buongiorno Max, è vero gli standard dei B&B sono cresciuti notevolmente (complice il sistema delle stellette, coroncine e spighe), e devo dire che anche prima le guest-houses offrivano sistemazioni accoglienti e pulite (perché avevano personale dedicato a fare questo). Le case private, come leggerai anche qui sotto da parte di Eli, hanno tutti altri standard… provare per credere! 🙂
Che bel post! Parlando di sporcizia tutta inglese, la host family della prima notte a Cardiff (quando andai nel 2008 con una borsa di studio Comenius per insegnanti di inglesi) aveva una casa lercia senza senso, la padrona di casa aveva persino lasciato le sue mutande sulla poltrona nella stanza dove dormivamo io e una ragazza spagnola. Anni di vacanze studio mi hanno istruita in merito :p
Comunque anch’io ero a Londra in quei giorni, zona Brick Lane.
Che bella la foto del bacio di Giovanni!! Finalmente avete rubato la scena a Frodo 🙂
Eli mi meraviglio di te, quelle mutande erano lì per farti sentire a casa, parte integrante della famiglia dal primo momento. Si, con Giovanni siamo determinati a tutto pur di rubare la scena al peloso, altro che 50 sfumature di verde: preparatevi!
ah ah hai ragione!! 😀 50 sfumature di verde in arrivo, non vedo l’ora 😉
La pulizia nelle case vacanze è anche peggio: lì te la devi fare da te.
https://narrabondo.wordpress.com/
Nelle case vacanze in tutto il mondo ti devi fare le pulizie finali. In quelle british anche quelle iniziali?