
British Countryside
Ho vissuto per 5-6 anni in Gran Bretagna fino al 1999. Da allora ci torno per la prima volta, emozionatissima. Nonostante la tensione nel guidare sul lato sbagliato della strada, nei 20 km che separano Dover da Canterbury, sono riuscita a riconoscere (tra una rotonda e l’altra) i cari tratti della campagna inglese: le casette basse dai giardini pieni di fiori, i prati con le pecore ed i muretti a secco, le stradine strette ombreggiate da alberi i cui rami si intrecciano formando delle gallerie verdi.
Dove dormire a Canterbury? In un albergo British Style
L’Ebury Hotel, dei cui comfort vi ho già parlato, ci accoglie sulla Old Dover Street con la sua rassicurante facciata Vittoriana in mattoncini rossi, lo staff sorridente ed accogliente, una moquette profonda e morbidosa che dalla hall ci porta su per le strettissime scale fino al 3° piano (anche questo moooolto British).
La stanza è ampia e grande, Frodo strafelice (anche se lui, per ragioni pur diverse dalle nostre, preferisce le piastrelle), su un tavolino ci attende l’inglesissimo vassoio con bollitore e tutto il necessario per il tè, ed infine una bella vista dal nostro gable sul verde beergarden.
British Breakfast & Manners
Piscina confortevolissima, accappatoi inclusi nel prezzo, la colazione favolosa (ma noi siamo per la continentale, quella con salsicce ed uova proprio non ce la possiamo fare). Il portapane argento per le fette di pane nero tostato, le teiere Sheffield, la marmellata di arance con le scorzette: cosa si può chiedere di più per una rimpatriata in un paese che ho nel cuore? Ve lo dico: quell’etichetta inglese che salvaguarda sempre il rispetto di tutti. Pur trattandosi di un hotel per famiglie ma anche per viaggiatori business, sul tavolo della colazione, nel menu, troviamo scritto questo:
Please refrain from using mobile phones in the restaurant
Non voglio attaccare una pippa su educazione e maleducazione, sull’uso indiscriminato che si fa dei cellulari (che, intendiamoci, io adoro). Ma ogni cosa ha il suo tempo ed i suoi luoghi. Una colazione senza cellulari a vista è pur sempre cosa meravigliosa.
Fantastico: è il mio posto! Io non ne posso più dei cellulari a tavola, in treno, ora pure in aereo. Anche perchè ne ho una bella dipendenza, e devo trovare un modo per buttarlo alle ortiche. Bel post!!
Si Eli, quel che mi è piaciuto di più è che non si trattava del tipico ristorante che se la tira, ma di un posticino comunque frequentato da bambini e famiglie, come da business travellers. La sala colazione era allegra e sorridente non uno di quei luoghi in cui non vola una mosca. L’uso a non utilizzare lì i cellulari non pretendeva il silenzio assoluto, ma un invito a godere quel momento. La Gran Bretagna che mi piace 🙂