Sono le 18,30 e siamo già a casa per i preparativi. Io sono, tanto per cambiare, in pieno magone prepartenza. È strano il rapporto con le città. Questa casa più di quella di Vienna mi ha dato un senso di appartenenza, anche se si trova in una zona non proprio idilliaca. Specie il sabato sera appare dal nulla il vociare (gridare?) per strada durante la settimana decisamente silenziosa, non ho contato il numero delle ambulanze/polizia a sirene spiegate. White Horse Road intendiamoci, è tranquilla, molto meno deve esserlo la Commercial Road a questa altezza ed in alcuni fine settimana.
Ad ogni modo per quanto Vienna mi sia piaciuta tanto, ed in proporzione l’abbiamo visitata certamente di più, pure mi sembra che siamo entrati più dentro Londra che dentro Vienna. Forse la lingua. Forse il sistema inglese che già conosco. Forse ancora il fatto di vivere in una casa di residenza, mentre a Vienna eravamo in una seconda casa. Senza dubbi conta anche il fatto di avere la piccola chiesetta di Saint Dunstan così vicina. No, non sono una religiosa, né tantomeno praticante. Ma grazie a Frodo ci torniamo ogni giorno, almeno due volte al giorno. Rivedere lo stesso luogo a tante ore diverse, riconoscerne le persone che ci girano intorno dai volontari responsabili delle pulizie e cura, ai preti che oggi celebravano la messa, il ragazzo con lo strumento musicale che ha bussato alla sua porta due sere fa… Non necessariamente incontri di nuovo cani e proprietari con cui hai scambiato due parole il giorno prima. È proprio il fatto di tornare, e tornare su un luogo che ti ancora a qualcosa. Abbiamo visto Saint Dunstan in ogni ora del giorno, al mattino presto e più tardi, al crepuscolo e col buio, con la pioggia, la nebbia e col sole che splende. Quando il parco è vuoto e quando è pieno di gente. Ed è anche merito dei padroni di casa che ci hanno lasciato libri e brochure sull’East End in generale e questa zona in particolare.
No, non pretenderò di conoscere Londra per avervi passato una settimana, sono piuttosto sommersa dalle innumerevoli cose che avrei voluto fare e vedere e che non sono riuscita ad infilare in questi densi 7 giorni. Odio l’ultimo giorno in un posto anche per questo.
Sono infine grata alla LDR che ogni giorno ci porta a casa senza ricorrere ai tunnel della metro. Così il mio sguardo al rientro si posa sempre sulla City e sul Gherkin. Le sono grata di dover cambiare a Tower Hill perché così ogni volta riesco a salutare la Torre di Londra fosse anche con un solo sguardo veloce, e riesco ad immaginare il Tower Bridge dall’altra parte. Anche a Frodo Londra è piaciuta molto, temevo il caos e la metro ed invece lo entusiasmano entrambi. Stamani avremmo dovuto lasciarlo a casa dopo la consueta passeggiata al parco. Ma lui, il furbo, continua a guardarmi e riguardarmi come se non se ne potesse fare una ragione di tanta crudeltà. Persino dopo la fatidica “Frodo adesso fai il bravo bravo”, la frase che per lui ha l’effetto di una fucilata cui reagisce immancabilmente crollando sul pavimento e voltandoti il culo offeso, senza più degnarti di uno sguardo. Stavolta non ha funzionato. Forse ha sentito che ero colta dai dubbi: oggi non solo è l’ultimo giorno a Londra, ma sono 14 anni che stiamo assieme con Giovannino. Passare assieme l’anniversario era un must ed il cane alla fine è venuto con noi.
Siamo tornati a Kensington, io per il Museo di Storia Naturale, Gianni e Frodo per una passeggiata ad Hyde Park. Poi reincontro e un boccone da Byron: per il nostro anniversario abbiamo festeggiato con due hamburgers ed un bicchiere di vino bianco dal Sud Africa. Chi conosce Giovanni sa quale prova d’amore sia stata questo festeggiamento con hamburger e patate fritte 😉
Adoro Kensington a cominciare dalla stazione in mattoncini rossi, i cancelli in ferro battuto, le strade bianche, le casette pulite all’inverosimile, la moltitudine di caffè ed ammiccanti bakeries. Verde ovunque dai viali alberati, ai parchi, ai giardini delle case. Oggi poi con il sole, il cielo azzurro, Londra appare variopinta e colorata, e ti aspetti in ogni momento di vedere Rudy e Pongo (de La Carica dei 101) uscire da uno dei vialetti per andare al parco.
Che bella coppia con bimbo peloso che siete…
😀 <3 <3 <3 😀
Si bhè, Kensington è davvero speciali si! Ciao amiciiii!!!
Ma grazie a voi d’essere passati di qui!