Per oggi ho in mente un tour un po’ più mondano tra le zone del centro di Londra, peggio ho intenzione di visitare qualche profumeria. Il resto della ciurma non è proprio entusiasta ma infine decidono di seguirmi. Se vi piacciono le profumerie comunque in un precedente post vi suggerivo una profumeria araba lungo la White Chapel Road.
Frodo al solito tira convinto verso la metropolitana, gli piace l’idea di imbucarsi in un treno e sbarcare ogni volta in una nuova zona vergine, tutta da marcare delle sue pipì e così allargare i confini del suo vasto territorio. A ciascuno le sue soddisfazioni nella vita.
Prima fermata Oxford Street. Per una volta ci caliamo nel caos, nel trambusto, nel traffico e nello smog: che meraviglia! Lunghissime fila di double decker, neri cab, qualche ciclista coraggioso che fa lo slalom tra i mezzi, ci danno il benvenuto. Ma anche i marciapiedi non scherzano, studenti di ogni nazione, shopperholics di ogni foggia, impiegati in pausa pranzo, nullafacenti e stralunati di ogni sorta, affollano le zone pedonali. Vetrine e vetrine tra maestosi palazzi. Poi incrociamo Carnaby Street, e la grande città finisce di colpo e comincia l’atmosfera da villaggio, case più piccole ed a mattoncini rossi, vasi di fiori alle finestre, pub allegramente chiassosi, pieno di artisti di strada, gente più rilassata, shopperholics meno maniaci e più pronti a godersi la vita tra un negozio e l’altro.
Ed io, io entro da Liberty. C’è il counter di Frederick Malle, lunga chiacchierata e diverse annusate con la commessa. Gentilissima mi sigilla le touche in bustine trasparenti per poterle annusare dopo con calma. Trovo anche i Guerlain classici e difficili da reperire: Mouchoir de Monsieur, e Vol de Nuit. Di Annick Goutal i romantici Le Chevrefeuille e La Violette. Riemergo per trovare che i fantastici due stanno facendo concorrenza agli artisti di strada, una piccola folla di curiosi è intorno a Frodo e Giovanni a tempestarli di domande. Ho sempre detto a Giovanni di munirsi di cappello raccogli-soldini in queste occasioni, ci autofinanzieremmo parte del viaggio, ma i 2 sono straordinariamente reticenti a questa risoluzione.
Attraversiamo l’elegante Regent Street ed i negozi di alta moda, risaliamo New Bond Street nei pressi di Saville Row (la strada dei grandi sarti inglesi), ci spostiamo sulla South Molton Street. Questa è un’altra stradettta pedonale piena di graziosi caffè e ristoranti per veloci business lunch, infine siamo in Avery Row, qui devo visitare la Avery Fine Perfumery. Grandi e belle vetrine sulla strada, all’interno è un localino piccino piccino ma pieno di personalità. I tester dei profumi sono in uno strambo comò dalle forme bombate e piedi di pollo. In esposizione candele raffinate e barattoli di ceramica dai decori originali. I profumi vengono vaporizzati su meravigliose piume. Avery ha anche creato la sua linea di fragranze, tra queste mi piace “y”, uno strano mix di zafferano e caffè su un fondo di oud resa più morbida dal dolce legno di guaiaco.
Hanno fatto entrare anche Giovanni e Frodo, il primo può sedersi su una originale panca imbottita e rivestita di cuoio. Frodo conquista la commessa bionda, facendo il paraculo come non mai, la sua predilezione per le bionde (strafighe), mi lascia sbigottita ogni volta.
Ritorniamo su Oxford Street, passiamo davanti a Selfridge, non oso proporre una nuova fermata temendo un ammutinamento definitivo. Faccio in tempo a notare che i profumi sono all’ingresso principale, che Tom Ford e le Private Blends sono in prima fila, e mi consolo pensando (augurandomi?) che poi non sarà troppo diverso dalla nostra Rinascente di Milano.
Risaliamo Baker Street per mangiare un panino casareccio al Regent’s Park e dare un break campagnolo ai due selvaggi che mi accompagnano. Buttiamo un occhio al museo di Sherlock Holmes ma la fila è scoraggiante, vedremo dopo pranzo.
Il cielo è grigio, il vento freddo, ma Regent’s è esattamente il parco dei miei libri di inglese delle scuole medie: il tripudio di fiori nelle aiuole, la Serpentine, le barche a remi ed i pedalò nel laghetto. Tra le tante e varie papere, due aironi cenerini fermi immobili a due metri dalla folla sembrano pavoneggiarsi al centro di tante attenzioni.
A fine pranzo la fila da Sherlock Holmes si è ulteriormente ingrossata. Faccio un girello nel negozio, avrei voluto acquistare il mitico cappello in tweed con paraorecchie, ma il cartellino urla £ 45,00! Vabbè in un’altra vita. Per tornare scegliamo una parallela di Baker Street, si chiama Seymour Place e pare anniluce distante dalla prima: niente traffico, belle case residenziali, aria tranquilla, ed al N° 2 c’è Les Senteurs, una piccola boutique della profumeria artistica, tra i tanti marchi Frederic Malle, Byredo e finalmente By Killian, affondo il colpo su quest’ultimo. Accoglienza supergentile, ma di campioni nessuno in tutto il giro si è offerto di darmi qualcosa, alla faccia di tutte le mie clienti che mi ripetono che quando sono fuori sono omaggiate di centinaia di migliaia di campioni in ogni profumeria in cui entrano a dire buongiorno.
A Marble Arch ho capito che la mia passeggiata nel centro di Londra era finita. Nella mia testa contavo di attraversare Hyde Park, prendere un tè con la regina a Buckingham e vedere cosa se ne fanno quei mattacchioni a Westminster. La mia resistenza in città rispetto a cane e padrone è una rivincita, amara e sterile, di quanto avviene nelle escursioni in montagna, lì i due paiono instancabili, tra i negozi invece ogni 10 metri contano quanto 10 chilometri di dura marcia. Ci fermiamo su una panchina a vedere i 5 peggiori ballerini neri esibirsi sulle musiche di M. Jackson. Io ho la malcelata speranza che la pausa ridoni nuove forze ed energie ai due. Dopo 15 minuti li guardo speranzosa ma i due bruti, senza rimorso alcuno, mi trascinano nella metro verso casa…
Mi ricordo noi avevamo fatto tantissima cosa per vedere il Museo delle Cere…oggi conviene comprare il biglietto online di tutte le attrazioni, si risparmia un sacco di tempo. Frodo sempre molto elegante 😉
La carta di credito mi ha prontamente informato per la visita a Kew Gardens che il numero di transazioni online effettuate senza il codice di sicurezza era esaurito, né c’è modo di procurarsi tale codice se non passando per la tua banca… Di qui l’addio agli etickets. 🙁
Frodo ringrazia dei complimenti, secondo lui ben meritati 😉
Maquel mobile con i piedi di pollo l’hai acquistato per la tua, di profumeria? Troppo chic! 😀
Mi chiedo se anche la tua commessa sia una strafiga bionda scelta da Frodo…
Buona giornata!! Articolo bellissimo as always.
Magari!!! Temo mi sarebbe costato quanto la mia profumeria 🙁
No in profumeria né io né Anto rispondiamo ai criteri di strafiga frodeschi: una vitaccia, lo dico sempre, quel cane fa una vitaccia!
Che voglia di tornare a Londra mi hai messo addosso 🙂
Hai capito Frodo che furbo con le bionde strafighe? 😀
A Londra noi torneremmo non dico domani ma anche stasera 🙂
Ehhh Frodo meriterebbe un blog a parte… solo per adulti!
Sono cattiva se ti dico che i due bruti li capisco tanto? Se tu portassi me a fare shopping, scopriresti che c’è di peggio… 😉
😀 Non credo Grazia che potresti far di peggio che Giovanni e Frodo, oppure non mi resta che metterti alla prova e valutarvi… E poi non era “shopping” ma “lavoro” devo pure vedere come si propongono le altre profumerie, e studiare i competitors 😉
ciao,
sto pianificando pure io una settimana a Londra con il cane (jack russel), come vi siete trovati? e facile destreggiarsi per la città e nei negozi? i ristoranti li accettano?
come funziona in aeroporto tutta la parte burocratica per farlo passare in dogana? io le sto facendo fare gli esami del sangue e il vaccino, come da indicazioni.
Se hai consigli mi farebbe piacere conoscerli, grazie ciao
Buongiorno Franco, benvenuto sul nostro blog. Ti rispondo in base a quella che è stata la nostra esperienza a Londra.
Abbiamo usata la sola metropolitana ed i cani sono ammessi (anche sulla LDR e sulle barche per Greenwich). Noi dovevamo evitare le scale mobili (mediante ascensore o rampe normali) ma per te sarà sufficiente prendere il JR in braccio. Nei parchi, purché siano educati o sia diversamente indicato, i cani possono essere lasciati liberi (leggi sempre le indicazioni all’ingresso). Negozi, pub e ristoranti sono decisamente meno dog-friendly che in Italia, ma data l’abbondanza dell’offerta è sempre possibile poter scegliere. No dogs dal mitico Harrod’s ed in altri grandi magazzini. Dal 2012 non servono più le analisi del sangue, ma microchip e passaporto, vaccinazione antirabbica valida (se è al primo vaccino devono essere passati 21 giorni, diversamente è sufficiente che ci siano stati richiami regolari), Il trattamento per l’echinococco (Drontal) deve essere somministrato (e certificato sul passaporto dal veterinario) non meno di 24 ore e non più di 120 ore dall’arrivo in Gran Bretagna. Noi siamo andati in UK in auto, dunque non ho indicazioni da darti circa gli aerei. Alla dogana (prima dell’imbarco) a Frodo è stato controllato il passaporto ed il microchip e via. Qui trovi il regolamento aggiornato: https://www.gov.uk/take-pet-abroad/overview. Quale compagnia aerea ti fa salire col cane in cabina? Devi portare la gabbietta? Quanto pesa il tuo cane? Queste possono essere info utili per altri viaggiatori. Buon viaggio e al ritorno facci sapere come è andata 🙂