Continua a fare un freddone incredibile la temperatura massima oscilla quando va bene tra i 13° e i 15° (siamo in pieno agosto). Ci ritroviamo a guardare quasi con rancore le sdraio ed il tappeto per saltare di fuori. Non fosse per tutti gli uccelletti e le mangiatoie non è che ce ne siamo mai visti bene del giardino.
Ogni giorno appena sveglia scendo in cucina e dalla veranda lo sguardo corre alla imponente sagoma dell’Ingleborough, a volte visibile per intero, più spesso sommersa tra le nubi, ammicca e ci chiama. Oggi abbiamo tentato la salita al fell, la strada è comoda ed ampia: una passeggiata tra bianchi muretti a secco ed un paesaggio bruno che mi ricorda tanto la Scozia.
Una volta che sei fuori, a piedi, accetti vento e freddo, pioggia ed umidità che pian piano si fanno strada nonostante giaccone e scarponi. È quando sei al caldo di casa che devi vincere la tua stessa inerzia, che ti dice aspettiamo un tempo migliore (qui equivarrebbe a non uscire mai). Quelle stesse condizioni climatiche che immalinconiscono noi, hanno semplicemente esilarato Frodo che incurante di richiami e comandi è partito a caricare un gruppo di pecore. Ne ha isolata una e l’ha rincorsa tanto da arrivarle addosso. Per la prima volta ho temuto quasi che fosse tentato di darle un morso, ma a quel punto era lui stesso indeciso ed interdetto. In genere il suo maggiore divertimento è mettere in fuga animali più grossi di lui, il dopo non è contemplato dal suo codice retrieveresco. Siamo proprio noi a fornirgli la via d’uscita con i nostri richiami, “ah ma come mi stanno chiamando i bipedi? Cara pecora ti sei salvata che proprio debbo tornar da loro, solo per questo ti lascio intera intera…” e torna baldanzoso, fiero a coda alta verso di noi come il più fedele dei cani.
Quasi su in cima abbiamo cominciato ad incontrare quelli che venivano giù. In questi casi ci si saluta sempre, quasi a condividere le reciproche sofferenze. “It’s too windy, we couldn’t make it”. Cosa per un po’ di vento non si conquista un cucuzziello di 800mt su un sentiero largo 4mt? Prudenza anglosassone ed esagerazioni britanniche. Continuiamo a salire e pari pari la scena si ripete con il secondo gruppetto che vediamo scendere, e con il terzo ed il quarto. I quinti siamo noi. Arrivati ad una serie di larghi scalini ricavati nella roccia le spinte del vento erano così forti da farci volare via di qualche metro come fossimo leggere foglioline. Non che ci fossero pericoli di cadere nel vuoto, o comunque di equilibrio precario. Semplicemente il vento era diventato troppo forte per muovere anche un solo passo in avanti. La situazione è inverosimile, siamo a poche centinaia di metri dalla meta, ma proprio andare avanti è fisicamente impossibile. E siamo scesi un po’ più giù a mangiare il nostro panino, bere la nostra tisana bollente, e prendere l’ultima botta di pioggia della giornata.
La scorsa estate ero anch’io in Inghilterra e quel tempaccio malefico lì l’ho dovuto affrontare anch’io, l’ho odiato e ho maledetto me stessa di aver scelto the UK come meta estiva. A differenza di Frodo, avrei azzannato tranquillamente la prima pecora che passava 🙂
Confesso che pure io, amantissima della Gran Bretagna, ho avuto qualche momento di scoramento. Ma manco mai quando ero a Glasgow, dico Glasgow, ho mai visto un’estate così! Bah! LA pecora sarà ancora tutta felice di aver incontrato Frodo e non Eli… 😉