Una guida alla parte Settentrionale del Lago Balaton. Dal Lago Termale di Héviz alla città di Keszthely ed il suo Palazzo Festetics. Dalla troppo rinomata (e rimarco TROPPO) Penisola del Tyhan ad un’escursione tra vigneti e viste sul lago dal Monte Badacsony alle rovine del Castello/Fortezza di Szigliget.
Lo confesso senza indugi, con il Balaton non è stato amore a prima vista (e neppure alla seconda!). Ma procediamo con ordine.
Le mille tentazioni dello scambio casa
Quando viaggiamo on-the-road mi piace alternare visite alle città con pause nel verde. Dunque dopo i nostri soggiorni a Cesky Krumlov e poi a Praga, un inatteso invito di scambio casa sul Balaton sembrava perfetto per chiudere il viaggio a modo nostro. Il caso vuole che appena chiuso l’accordo di scambio casa con l’Ungheria, ci è arrivata un’ulteriore proposta di scambio casa con la Regione del Canada Ceco. Una casetta in un antico podere in una regione meravigliosa. Impossibile dire di no. Abbiamo dunque eliminato i due giorni in hotel a visitare la Svizzera Boema, abbiamo accorciato il nostro soggiorno a Praga e quello sul Balaton e ci siamo autenticamente deliziati nel Canada Ceco per 4 giorni meravigliosi. Con il senno di poi avrei allungato il nostro soggiorno nel Canada Ceco ed accorciato drasticamente quello sul Balaton.
Il Lago Balaton tra aspettative e delusioni
Quando siamo arrivati sul Balaton nella mia testa cominciava il viaggio in un grande Parco Naturale, con escursioni e bagni in un misterioso lago-mare. Invece. La nostra casa, carina e perfetta era una villetta tra millemila villette carine e perfette. Non c’era accesso libero al lago. Perché al Balaton si accede esclusivamente tramite i lidi e, peggio, nella parte settentrionale i cani non sono mai ammessi nei lidi, neppure ad inizio stagione quando sono vuoti vuoti. Nella parte Sud c’è invece una BAU BEACH (ma troppo fuorimano rispetto alla nostra area) e poi non sono neppure un’amante delle bau beach.
Insomma da Parco Nazionale siamo finiti ad una sorta di Riviera Romagnola, attrezzatissima, per fortuna ancora in bassa stagione, ma troppo lontana da quanto avevo in mente per non restarne malamente delusa.
Ma il Balaton assolutamente non merita una visita? Assolutamente si, ma per quanto mi riguarda non di una settimana, giusto se si è curiosi di “sbirciare” il gran lago un paio di giorni, poi cercarsi posticini più nascosti!
Ma dunque non c’è nulla da vedere? Di nuovo, assolutamente si, ma capitemi lo scotto è stato grande. Questo detto vi porterò a scoprire villaggi e castelli, lasciandovi alla fine le due cose che più mi sono piaciute.
Le rovine del Castello di Szigliget
Il Balaton, per mia fortuna, non è tutto piatto. Quando vedo piatto (chiamatele pianure, praterie, orizzonti immensi) a me scende il magone nel cuore. Io ho bisogno di montagne per dare profondità a quanto guardo, dove alcuni vedono l’infinito io sento solo oppressione da “piattume” appunto. é una cosa innata, non è che cerchi di fare la sofisticata. Persino il mare, per me è bello solo se alle spalle ho le montagne.
Lungo la costa settentrionale del Balaton, non ci sono proprio montagne, ma dei rilievi improvvisi che rompono la monotonia della pianura. Si tratta in effetti di coni vulcanici oramai spenti, e proprio in quanto punti di osservazione e di difesa privilegiati, sono stati spesso luoghi ideali per costruire fortezze e castelli.
Uno di questi coni con fortezza è proprio vicino casa, si tratta del villaggio di Szigliget. Ci arrampichiamo, sotto un sole estivo (eppure siamo ancora a maggio!) fino al castello tra la vegetazione profumatissima. Incrociamo un cimitero piccolo piccolo da non credere, una manciata di metri quadri e le piccole croci in ferro battuto, ed un piccolo monumento a ricordo dei tanti morti in guerra.
Le rovine del Castello sono suggestive, ma soprattutto lo è salire sulle varie torri di guardia e guardarsi intorno. Da qui su il Balaton è uno spettacolo. Vedo il Monte Badacsony, il paese di Tapolca e gli altri coni vulcanici.
Nel Castello si possono prendere lezioni di tiro con l’arco. C’è una mappa di tutti i forti che si sono succeduti attorno al Balaton nelle varie epoche. Ci sono manichini che mimano lavori di fabbro, panettiere ed un’abitazione che mostra come era la vita quando Castello e borgo erano abitati.
Un groppone di Ungheresi mi chiede se posso fargli una foto, certo che si, però per vendetta chiedo di fargliene una anch’io. Di dove sono? Nord Balaton. Trovo la cosa buffa. Io una gita a 30 minuti da casa posso farla con 3-4 amici ma 30? Nessuno parla inglese, ma in qualche modo scambiamo qualche parola e Frodo diventa presto il fulcro della non-conversazione.
Appagati dalla visita ridiscendiamo giù per una viuzza nascosta che corre tra le tipiche abitazioni del Balaton dai tetti di cannucce. Le Iris pallide sono in fiore, un muro in pietra chiara è ricoperto di bocche di leone. Bref una delizia.
Per tornare, la strada principale è chiusa per lavori. Per non fare l’intero giro del colle, ci buttiamo su una strada stretta stretta. C’è spazio per qualcosa di meno di una sola auto, ma è, incredibilmente, a doppio senso di circolazione. Tutto un susseguirsi di casette e di auto parcheggiate a bordo strada senza soluzione di continuità. É lunga da non finire mai, Gianni impreca e corre come un matto ma sono stati gli 800 metri più emozionanti e pittoreschi di tutto il nostro viaggio in Ungheria.
La città di Keszthely e Palazzo Festetics
Paesello davvero carino, belle strade, bei palazzi rinascimentali. Prevalgono il bianco e la luminosità. La piazza centrale FoTer è un trionfo dello spazio e della luce. Peccato solo che la facciata del Municipio di un bel rosa antico (come ritratta nella mia guida al solito vecchiotta!) sia diventata bianca. Era più bello prima! In piazza ci sono anche giochi d’acqua, un monastero e chiesa Francescani, la colonna della Santissima Trinità (una costante in Repubblica Ceca come in Ungheria), ed un paio di statue in bronzo.
La strada Kossuth Lajos, che porta dalla piazza (più esattamente dal Balaton) fin su al Palazzo Festetics, è un piacere. In buona parte pedonalizzata è una sfilata di palazzi belli, e tanti piccoli dettagli decorativi da cercare col naso per aria. Ed ancora negozi, alberi e panchine. È l’equivalente longilineo di una piazza.
Palazzo Festetics
Questo Palazzo del 1747 conta ben 101 stanze, musei e giardini ed è la principale attrazione della città. La cassa del Castello si trova in un palazzo alla destra dell’ingresso. Qui né i cassieri, né le hostess, né nessuno sembra conoscere la forma anche più basica di inglese. Non riesco a comprendere le varie combinazioni di biglietti che mi propongono. Infine ci staccano il biglietto Castello + Viaggi Aristocratici e mi ritrovo lanciata a visitare una esposizione che non ci interessa.
Torniamo alla cassa per chiedere come accedere direttamente al Castello. E loro sono determinati a non capire. Neppure quando presa una mappa gli piazzo il dito sul castello e dico di volere andare lì. Mi fa andare in bestia che ci siano anche un paio di ragazzi ventenni e che loro non capiscano un’espressione di base come “I want to go to the Castle” in una località turistica come questa mi fa uscire fumo dalle narici. Vogliono farci visitare la mostra di cui in tutta franchezza non ci può fregare di meno.
Poi sfiniti capiamo che da qui non c’è un accesso diretto al Castello ma bisogna consegnare lasciare l’audioguida che era solo per la mostra, ed entrare al Castello dalla strada principale. Mostrando il biglietto e prendendo un’altra audioguida. Nei giardini scoprirò che avessimo (per lo stesso prezzo) optato per l’altro biglietto avremmo potuto visitare le serre tropicali (che avrei preferito!) o il Museo delle Carrozze (meno preferito) ma documentatevi prima on-line.
Il salone dei ritratti tra pannelli di quercia, la successione di sale arredate col gusto dell’epoca, i cani onnipresenti tra statue e quadri, la meravigliosa libreria Helikon (con i suoi 86000 libri) e quella personale privata alle sue spalle con tanto di passaggio segreto (una finta libreria che è porta di accesso), il parco verde che lo circonda e la struttura stessa del palazzo meritano certamente una visita. Certo c’è anche il pugno negli occhi del tappeto rosso nella Sala degli Specchi dove il bianco dovrebbe trionfare, ma sono fiduciosa che arriverà un’anima pia a rimuoverlo.
Il Caffè tra i Cucu
Un’altra sorpresa è il caffè all’interno del Palazzo, la sola vetrina di torte vi costringerà a fermarvi. Davvero difficile decidere se sedere fuori a godere della vista sul parco, o all’interno nella Collezione di Orologi a Cucù che ha un sapore dei tempi andati. Noi, nonostante la bella giornata, abbiamo optato per la seconda, per i bei tavoli in legno, i cucù e l’atmosfera un po’ retrò. Un centro tavola con 10 pupi di ceramica mi ha troppo ricordato Agata Christie ed i suoi 10 Piccoli Indiani. E voi sapete che per Madame ho un’autentica adorazione e dunque no, non ho avuto dubbi.
La Penisola del Tyhan
Avevo cercato e ricercato informazioni per una passeggiata tranquilla sul Balaton da poter affrontare con Frodo nonostante le alte temperature e magari la possibilità di bagnarlo (se non nel lago, in un laghetto o stagno). Lo sguardo cade inevitabilmente sulla Penisola del Tyhan. E di nuovo è un clamoroso errore, almeno di aspettative.
La piccola penisola è invasa da pulmann di turisti, difficile trovare pace nel paese che pure senza svagonate di souvenir sarebbe bello ed avrebbe un suo senso. Lo stagno è assolato, ha un colore radioattivo ed a fiondarci il cane non ci penso proprio.
Saliamo fino alla Abbazia Benedettina con le sue torri di 35 metri di altezza, il suo candore tra la vegetazione ed il Balaton, oggi turchese, alle spalle è certamente uno spettacolo. Camminando tra le stradine più in basso troviamo persino qualche viuzza tranquilla tra case in cannicciato che non sono invase da souvenirs. Sono ora B&B ma quanto meno restituiscono pace agli occhi. Rimarremo digiuni perché i ristorantini che promettono Spagetti Bolognese ed Autentic Goulash sembrano urlare “TOURIST TRAP” fin da lontano. Portatevi le vostre provviste o pianificate il pranzo altrove.
Persino il molo di attracco dei traghetti è un luogo senz’anima circondato da grandi bar chiusi e malconci.
Lago, lidi e moli del Balaton
Mi chiederete se non ho trovato in tutto il Balaton un posto che fosse nelle nostre corde. Parlo del lago vero e proprio – per voi senza cane molti lidi, con l’erbetta fino al lago, sono davvero invitanti ed in stagione vi consiglio di pianificare almeno un bagno.
Quanto al MIO Balaton, ironia ha voluto che dopo tanto girare, lo trovassi dietro casa, tra qualche rifiuto di troppo, montagnelle di pneumatici ben nascosti tra le canne, ed un paio di signori avvinazzati quanto basta. Un percorso di passerelle tra i canneti, dove i pescatori locali parcheggiano minute barchette verniciate. Tra assi di legno sbilenche e precariamente inchiodate, tra voli di uccelli a pelo d’acqua. In un tramonto tra nuvole di zanzare ho trovato il mio Balaton più evocativo e selvaggio.
È stato un attimo ma che attimo!
Sul Monte Badacsony
Durante tutto il nostro soggiorno in Ungheria abbiamo avute giornate di un caldo esagerato. Poi finalmente un pomeriggio. Il tempo cambia. Sento tremare i vetri: dal nulla si è alzato il vento, il cielo è scuro scuro, in lontananza si sentono tuoni. Decidiamo di uscire uguale perché c’è uno spiraglio di luce. Andiamo verso il Monte Badacsony, lasciamo l’auto nel parcheggio di un hotel immenso e vuoto per guadagnare qualche centinaio di metri e comincia la salita a piedi tra i vigneti e le cantine.
Ci inoltriamo nel bosco e qui, per la prima volta da quando siamo sul Balaton, abbiamo trovato pane per i nostri denti. Si cammina in un bosco così fitto da sembrare già buio, poi il bosco si apre e lascia il posto a vigneti e sparute casette tradizionali. Di nuovo foresta coperta, di nuovo fuori tra profumi intensi come di gelsomino e fiori sconosciuti. Sono le 19,00 il momento è magico e la vista che spazia sul Balaton indimenticabile.
Caro Balaton, ecco non abbiamo avuto incontri intimi da vicino, ma da quassù oggi ci sei piaciuto!
Il lago termale di Heviz
Il Lago Termale di Hevìz è un’autentica goduria. Sembra che sia il secondo Lago di Acqua Termale al Mondo per estensione. La temperatura si aggira intorno ai 35° con piccole differenze quando vi spostate da una parte all’altra del Lago. Si dice che le sue acque siano lievemente radioattive e che questo contribuisca al loro effetto curativo.
Il personale alle casse al solito parlava inglese quanto io parlo l’Aramaico antico. Qualche giovane inserviente all’interno se la cava meglio. Scegliete quanto volete sostare (consiglio almeno 3 ore) e vi verrà affidato un braccialetto elettronico per entrare ed usare il corrispondente armadietto. Al termine del tempo consentito dovete essere non fuori dal lago ma dalla struttura.
Dopo le casse e gli spogliatoi, è possibile noleggiare accappatoi ed asciugamani, ma se ne avete di vostri risparmierete qualche soldino. Quando ci siamo stati noi la struttura era pulitissima e curata sia all’interno che all’esterno.
Ci sono bar dentro e fuori per bere o mangiare un boccone. In giardino un’infinità di sdraio su cui prendere il sole, o leggere. La zona vicino al bar è la più caotica. Ma la meraviglia è lui, questo lago caldo, circondato dalla vegetazione, la sua acqua calda, ed il nuotare (sorpresa!) tra le ninfee. Meraviglia!
Conclusioni
C’è poco da concludere, penso di avervi raccontato quasi tutto 🙂 Non farei del Balaton una destinazione di viaggio, ci passerei al massimo un paio di giorni, preferirei l’autunno alla primavera, lo eviterei assolutamente in estate, vorrei vederlo arrabbiato nella sua versione mare in tumulto. Non rinuncerei ad Héviz e ad una salita sul Badacsony (o altra montagna di vostra preferenza). Le penisola del Tyhan solo in autunno/inverno ed anche allora preferirei gli orari in cui i negozi (troppi!) sono chiusi.
Poi, per gli altri giorni, cercherei un’altra Ungheria.
PS Se parlate tedesco ve la caverete decisamente meglio che con l’inglese utile quanto l’italiano.
Mappa del Lago Balaton ed Attrazioni
Informazioni per organizzare il vostro soggiorno sul Balaton
Sito dell’Ente del Turismo Ungherese(in Italiano)
Sito Lago di Héviz (in inglese)
Palazzo Festetics a Keszthely (in inglese)
Se avete bimbi piccoli potreste preferire la parte meridionale del Lago dove il lago si immerge più gradatamente rispetto alla riva settentrionale.
Se siete col vostro cane alla ricerca di una BauBeach provate qui la Spiaggia di Fonyod sulla costa meridionale
Se cercate la movida optate per la città di Siófok. Noi abbiamo deciso di tenercene alla larga e dato priorità alle attrazioni nell’articolo.
PRENOTA IL TUO SOGGIORNO SUL BALATON
GUIDE E MAPPE SULL’UNGHERIA
La guida più aggiornata resta la Lonely Planet. Io adoro le guide illustrate della Mondadori anche se datate (quella dell’Ungheria è del 2013) perché mi fanno vedere quanto e come sono cambiati i luoghi.
Dal Balaton in poi…
State lasciando il Balaton per rientrare in Italia? Perché non inserite un soggiorno sul lago Bohinj in Slovenia? Sarete nel Parco Nazionale del Triglad, a due passi dal famoso Lago di Bled e qui potrete fare una facile escursione fino al Rifugio di Dom Na Kmoni ad osservare lago e paesaggi dall’alto delle montagne.
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Persino il mare, per me è bello solo se alle spalle ho le montagne.
Allora la mia Liguria sarebbe il tuo paradiso 😉
Ci sono stata sempre e solo fuori stagione, ma esatto lí mi sento a casa 😂, Di quale parte della Liguria sei?