Metti una sera a Roma di fine Settembre, con l’aria dolce ed ammaliante che mi invita a trattenermi fuori, a passeggiare tra il Campidoglio, Piazza Venezia ed i Fori Romani. Metti che la mia attenzione si posi sulla Colonna Traiana in mezzo ad un volo di Gabbiani come bianchi fantasmi che paiono portarmi in un altro tempo.
Scendo nel Foro di Cesare, non sarà una visita qualsiasi. Piero Angela e Paco Lanciano, in seguito al successo dell’iniziativa dello scorso anno sul Foro di Augusto, sono stati invitati a proseguire il loro racconto anche qui nel Foro di Cesare. A noi visitatori viene consegnata una cuffia in lingua (8 tra cui scegliere), un piccolo puntatore ad infrarossi per attivare i commenti man mano che ci vengono segnalati degli Hub lungo la visita. Diversamente dalla Visita al Foro di Augusto, questa visita è itinerante, al seguito di 2 guide che accompagnano i gruppi per questioni di sicurezza. Ma la vera guida, ed io ci contavo, è la voce di Piero Angela, questo fantastico storyteller e divulgatore…
La visita comincia attraversando i segreti cunicoli al di sotto del Foro, e pare che ogni passo ci porti indietro nel tempo. Su un antico muro si proiettano le vecchie immagini in bianco e nero dell’Istituto Luce che raccontano la storia degli Scavi voluta in epoca Mussoliniana, quando interi quartieri vennero sgomberati e demoliti, per riportare allo scoperto la grandiosità dei Romani. Non si usavano ruspe ma braccia e carriole, funi e pale.
Mentre passo di ambiente in ambiente le pietre parlano: quei resti di colonne, quegli spaccati di marmo, quei disegni, quei dettagli cui non avevo mai prestato attenzione prima, sono sottolineati dalla luce, ed acquistano vita, finalmente possono raccontare la loro storia.
Ci sono antichi graffiti, si parte dal dettaglio e la tecnologia può esploderli a grandi dimensioni per renderli visibile anche alla distanza, tra questi i versi di Virgilio dell’Eneide di Virgilio… Sono nel Foro laddove c’erano negozi ed antiche scuole, che vengono ricostruite vita grazie alle proiezioni.
Più avanti comincia la storia di Cesare, il grande Imperatore, che questo Foro volle, che – come quasi duemila anni dopo – dovette a sua volta acquistare terreni e case per poter costruire quell’opera che aveva in testa. Il Porticato sembra riparare anche noi quando improvviso scoppia un acquazzone, ma tranquilli sono solo effetti speciali 🙂 Le sorprese non sono finite. Su un alto muraglione le proiezioni diventano di grandi dimensioni, vedo il foro come era, vedo Cesare, e vedo come unite in un unico grande murale le grandi tele che il Mantegna aveva dipinto per il Duca di Mantova a celebrare i Trionfi del grande condottiero Romano di ritorno dalla Gallia. Frutto di un lavoro di accurata ricostruzione, di letture di fonti d’epoca, di ricerche documentarie Mantegna aveva dipinto il corteo del Trionfo, i suoi personaggi, gli abiti dei guerrieri come quelli del Popolo e dei nobili condottieri, ed i tesori che questi avevano riportato con se. Mentre le immagini scorrono lentamente una sorta di lente di ingrandimento mette in primo piano quei dettagli con cui Piero Angela ci ammalia.
Il cammino continua sulla passerella di legno illuminata con discrezione che è il fil-rouge del percorso: siamo di fronte al Palazzo della Curia, le proiezioni ne “sfondano” le mura per rivelarci il suo interno come è e come è stato ai tempi di Cesare e dei Senatori. Per raccontare la morte del Grande Condottiero, si è scelto di usare di nuovo i teleri di grandi pittori, in effetti una ricostruzione filmica avrebbe in qualche modo violato la magia costruita durante il percorso. E Piero Angela chiude ricordando che là nel luogo (non troppo lontano da dove siamo) in cui Giulio Cesare è caduto c’è sempre qualcuno che duemila anni dopo porta ancora un fiore… Ed io ancora coi brividi addosso per l’emozione.
Che dire?
Ci saranno sicuramente i soliti puristi a scuotere il dito, io trovo invece che la Cultura dovrebbe scendere dal suo piedistallo e prendere le forme giuste per essere raccontata, e farsì che anche le persone più semplici possano appropriarsene. Trovo che il lavoro fatto nell’arco di una vita da Piero Angela sia stato semplicemente grandioso, col figlio hanno dato la cifra giusta ad una buona e sana divulgazione. Che volete che vi dica? la mia infanzia è stata nutrita a “pane e Quark” e lo sarà anche la mia vecchiaia.
Tanto per dirne una, avevo incrociato qualche anno fa un bel progetto per gli Scavi di Grumento Nova in Basilicata. Gli scavi sono decisamente meno suggestivi per i non esperti, ed il tipo di ricostruzione (solo tramite proiezioni, illuminazione ecc) li avrebbe resi più “leggibili ed interpretabili” agli occhi dei visitatori. Il progetto è stato insabbiato a cominciare dalla “passerella di legno” che risultava troppo “impattante” e che invece qui a Roma è stata realizzata esattamente allo stesso modo (trattasi comunque di opere non invasive e prontamente asportabili) senza farsi tanti e tanti problemi. A Grumento resta invece l’erba alta, le protezioni che fanno passare l’acqua e non proteggono più i bei mosaici, ed un misterioso cancello all’ingresso tenuto sempre semichiuso – a qualsiasi ora – quasi a voler scoraggiare i rari turisti dall’entrare e dare noia… Tutto è bene laddove nulla si muove, anche a costo di sprofondare nell’oblìo.
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Consigli per la visita al Viaggio nei Fori:
Le visite si svolgono fino alla fine di ottobre e poi riprendono in primavera. Per i biglietti conviene prenotare con anticipo la visita, acquistandoli online o a telefono. Anche nel periodo della mia visita – un lunedì di fine settembre – molti orari non erano più disponibili, dunque organizzate tutto con un certo anticipo ad evitare sorprese 🙂
Tutte le info su costi ed orari sono qui, sul sito dell’evento: Viaggio nei Fori
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Map:
Sono stata a Roma diverse volte e devo dire che la zona dei Fori Imperiali è una di quelle che più mi affascinano. In quale altra città del mondo trovi così tanta storia condensata in un km???
Credo che il lavoro fatto da Piero Angela serva a mostrare una zona che tutti “conosciamo” sotto una nuova luce… per me è stato intrigante riscoprire i Fori Romani raccontati così!