Percorriamo paludi e risaie, mentre il sole ne fa alzare i vapori, fermandoci di tanto in tanto a guardare bufali, i bianchi cavalli della Camargue o ancora gli onnipresenti fenicotteri, in un mondo dove acqua e terra, erba e sabbia si confondono continuamente.
Qui dove il sole non conosce ostacoli, si alza improvviso il verde dei platani c’è una piccola piazza, di fronte la sabbia pare essersi solidificata a formare una serie di lunghi bastioni, contornati da porte, torrioni e l’immancabile fossato pieno d’acqua: siamo arrivati ad Aigues Mortes.
Breve storia di una morte e di una rinascita
Aigues Mortes fu per lunghi secoli il solo accesso del Regno di Francia al Mediterraneo, per questo il borgo venne fortificato e per proteggerlo numerose torri d’avvistamento furono costruite. Secoli più tardi la desertificazione che andò via via mangiando il porto, il clima insalubre per via delle paludi ed infine la peste le strapparono quel ruolo privilegiato di un tempo. Il porto fu chiuso per sempre, e nel XIX secolo Aigues Mortes caddé nel più completo oblìo. Tanto che lo scrittore francese, Maurice Barrès, la definirà impietosamente: “Plat désert de mélancolie, frissonnant de solitude” cioè “Piatto deserto di malinconia che rabbrividisce di solitudine”. 100 anni dopo Aigues Mortes rinasce dalle sue ceneri, ed entra nel Network del Centre des Monuments Nationaux de France.
–
Il Borgo di Aigues Mortes
Il borgo ci accoglie festoso con le sue stradine lastricate, i numerosi negozi per turisti, la deliziosa Place St Louis ombreggiata dagli immancabili platani. Dove troneggia l’imponente Notre Dame des Sablons (la Nostra Signora delle Sabbie) tanto a ricordarci dove siamo e che qui l’unica grande protagonista è lei la sabbia, che dà colore al borgo, ai palazzi come ad i suoi bastioni. Basta allontanarsi di poco dalle strade più centrali per ritrovare la quiete.
–
I Bastioni di Aigues Mortes
Ma la visita ad Aigues Mortes significa soprattutto salire sulla Torre di Costanza e cominciare il notevole percorso dei bastioni. 1,600 km di cammino, 10 porte e 6 torri. In ognuna delle Torri ci sono degli allestimenti multimediali che ripercorrono la storia di Aigues Mortes. Portatevi un po’ d’acqua che il percorso è lungo ed il sole scotta, anche se all’interno delle Torri si trova subito il desiderato fresco, ed anche se lì in alto la brezza soffia fresca portando sollievo.
Impossibile non sentirsi tornare bambini quando hai di fronte il corridoio del bastione tutto per te, quando ti affacci all’interno delle torri immaginando la vita dei cavalieri del MedioEvo, quando ti affacci tra le strette feritoie dei torrioni come facevano un tempo le sentinelle pronte a dare l’allarme in caso di attacco.
È un percorso avvincente, di scoperta, da ognuno dei 4 lati dei bastioni si ammira un panorama diverso, si guardano alternativamente la città nuova, l’intrico dei canali o le paludi e le saline sul grande Stagno della Città le cui acque in questo periodo prendono un insolito colore tra il rosso ed il purpureo.
Da ogni angolo si scorgono i tetti e le fitte stradine del borgo, solo da quassù puoi vedere i giardini e terrazzi interni e farti idea di quanta pace ci sia tra le mura di ogni casa. Sorprendi la coppia intenta ad una tarda colazione, la signora che ultima i lavori in giardino, ma ad incantarti è soprattutto quel mare di tetti rossi che copre le mura di sabbia.
–
Mappa di Aigues Mortes
–
Cani non ammessi
Attenzione i cani sono ammessi all’interno del borgo ma non sui bastioni, la cui visita richiede almeno un paio d’ore. Questa volta, a malincuore abbiamo preferito lasciare Frodo a casa. Dommage 🙁
Venerdì o Sabato sarò là… 😉
Mentre nei primi 10gg di luglio, giù in Basilicataaaaa
Prepara il caffè !!!!
Ciao ciao
Max
Davvero?! Dai vi aspettiamo! Se mi scrivi su turistipersbaglio@gmail.com ti passo il cellulare… Avete già un giro in mente?
Vagamente… mi affiderò anche e soprattutto ai vostri suggerimenti!