Il tempo stamani, sul Lago Bohinj nel Parco Nazionale del Triglav, sembra incerto, ma noi siamo reduci da una settimana cittadina a Vienna, e vogliamo proprio sgranchire le gambe, camminare e respirare… verde a pieni polmoni! Dunque, per l’immensa gioia di Frodo, stamani quale che sia il tempo, bastoncini in pugno, scarponi ai piedi si va, anzi si sale verso il Rifugio di Dom na Komni, una bella passeggiata che si accorda bene agli orari comodi di questa giornata.
Ci lasciamo il Lago Bohinji alle spalle e ci inoltriamo in una foresta di verdeggianti latifoglie così verde da non sembrare sia reduce dell’estate. Siamo a settembre e nei nostri boschi del sud si avverte quando una secca estate ha fatto il suo corso, qui invece pare si sia ancora nel rigoglioso vegetare di fine primavera.
Che si sia in Slovenia ce lo dice subito la grande pulizia e le casette belle che portano verso il bosco. Hanno tutte facciate in legno, fiori a profusione, la legna già pronta per l’inverno e disegni a fiori stilizzati a decorare le facciate. Per strada non una carta in giro eppure 10 giorni fa questi luoghi erano all’apice della stagione turistica.
Comincia la salita e ci perdiamo a guardare il cielo tra il fogliame, fino a quando le fronde si aprono ed invitano lo sguardo verso il basso: c’è uno spicchio di cielo rimasto incastrato tra il verde dei boschi e dei prati. È il nostro lago Bohinji che diventerà sempre più lontano man mano che saliamo. Infine guadagniamo il rifugio dove ci attende un riposello ed un pranzo a dire il vero un po’ più spartano rispetto a quelli luculliani cui i rifugi Austriaci ci hanno abituato (viziato?). Lo spettacolo di fuori è grandioso, ci perdiamo tra le vette delle Alpi Giulie, potessimo trattenerci ancora per qualche giorno ci sarebbero escursioni ed escursioni a riempire ciascuna delle nostre giornate nel Parco Nazionale del Triglav.
Scendendo prendiamo una pioggerella sottile, ma non ne siamo preoccupati ci attende la nostra calda casetta in legno presso l‘Apart-Hotel Alpik sul Lake Bohinj di cui vi abbiamo nel precedente post sulla Slovenia.
A tifare per una partita persa
Per la prima volta in viaggio ci prende un insano desiderio di pizza, c’è un asporto vicino la nostra casetta ordiniamo e nell’attesa ci sediamo nella saletta con TV. C’è la partita Slovenja-Italia di basket, e diventiamo bersaglio di simpatici motteggi, rispondiamo canestro per canestro in un’atmosfera così familiare che, se non avessimo lasciato il cane solo solo a casa, ci verrebbe voglia di restare qui, continuando a tifare per una partita persa in partenza, tra una risata, una birra ed un trancio di pizza. Ecco “I feel Slovenja” è il claim più giusto per questo paese straordinariamente accogliente, ritorneremo!
Che meraviglia ** voglio andarci!
Si, credo proprio che sarebbe un posticino nelle tue corde 🙂
Ma come sono adorabili quelle casette. I racconti delle vostre escursioni mi fanno respirare aria buona 🙂
é stata davvero una breve incursione in Slovenia… ma abbiamo visto quanto basta per incuriosirci e voler tornare 🙂
Ci sono stati circa tre anni fa e sono rimasto davvero molto colpito da quei posto così autentici e incontaminati!
Anche noi ci siamo stati 3 anni fa, magari ci siamo incrociati! Avete visto qualcosa di speciale? Non esitate ad inserire un link nel commento così vengo a trovarvi. Grazie della visita 🙂
Quanto è piccolo il mondo 🙂 All’epoca viaggiavo in solitaria e Map & Fork non esisteva ancora. Sono passato a Bohinj dove ricordo di aver visitato la Chiesa di San Giovanni Battista, risalente alla metà del XI secolo e decorata con stupendi affreschi per poi salire con la funivia fino a Vogel. Nell’entroterra visitai anche Bled e il suo magico lago, le gole di Vintgar per poi passare al mare con Portorose e la splendida Pirano.
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