Con la nostra guida siamo in auto, abbiamo lasciato Genzano di Lucania e siamo diretti a Monte Serico, a circa 15 km dal paese.
“Quando arriveremo al castello, non pensate al Castello di Lagopesole, Melfi o Castel del Monte. Sia perché questo non è un castello da difesa, ma semplicemente una dimora, nobiliare certo, all’interno di quello che era il suo borgo (ma di questo non restano che pochissime tracce delle mura). Sia perché la parte principale della visita al Castello resta nel paesaggio che lo circonda”. Giuseppe è giovanissimo, segue il suo sogno di diventare un ballerino di danza moderna, e si aiuta lavorando come guida. Si dichiara Genzanese convinto, e nonostante gli piaccia viaggiare e vedere cose nuove, ama il suo paese e di questo castello ha seguito fase per fase l’opera di ricostruzione, visto che ci ha anche lavorato come muratore durante i lavori di recupero. Più volte in auto ci invita orgoglioso a guardare le masserie, i filari di olivi, le onde brune del paesaggio. Ha una sensibilità insolita nei nostri giovani.
Un castello da esplorare, un terrazzo con vista da cui rilasciare i propri pensieri
Dai campi gialli emerge la collina sui cui si erge il Castello. È un esempio di costruzione normanna, forse senza tratti “straordinari”, ha angoli deliziosi ed il percorso ti porta dal pian terreno alle terrazze del secondo piano da cui si ammira un paesaggio questo sì straordinario. Il caldo intenso, insolito in questo periodo, riempie il cielo di foschia, ma il sole basso di ottobre esalta i colori della terra bruna, il giallo oro delle stoppie non ancora bruciate, e riscalda l’ocra delle pareti in tufo delle masserie d’intorno. All’orizzonte verso ovest si accavallano le dorsali dei monti lucani fino a perdersi nell’afosa nebbiolina.
Ritratto di signora
Tra i tanti personaggi che qui si sono alternati destano curiosità la figura della feudataria spagnola Aquilina Sancia, Signora di Genzano, che tanto si sarebbe presa a cuore del borgo che vi avrebbe fondato il Monastero delle Clarisse (in cui le suore vissero dal 1300 al 1905). Poi, facendo un salto di secoli, il passaggio dell’attrice e diva del cinema muto Lyda Borelli che proprio nel castello, chissà per quali circostanze, trascorse 2 settimane dopo la Prima Guerra Mondiale.
La galleria del tesoro
Si ridiscende giù fino alla pancia del castello e si visita la grande cisterna sotterranea in cui si raccoglievano le acque provenienti dai terrazzi. E, sorpresa, si scende ancora a finire in una grotta da cui si apriva un cunicolo, un’estrema via di fuga in caso di pericolo. O, come dice una signora di Genzano venuta anche lei in visita, l’inizio di un notevole percorso sotterraneo che porta fino a Castel del Monte, lungo il quale si nasconde una gallina dalle uova d’oro. Nessuno dei genzanesi, ad oggi, è riuscito ad acchiapparla, nè a percorrere il tunnel fino al Castel del Monte.
Torniamo lungo lo sterrato, al tramonto, a finestrini aperti tra il canto dei grilli, sentendoci fuori dal tempo per il caldo, il silenzio e l’orizzonte lontano.
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